Dati questi presupposti gioco facile sparare a zero sui progressi emancipatori dell’odierno mondo LGBT. “Contrabbandando come diritti quelli che, in verità, sono desideri privati coerenti con la creazione antropologica dell’homo consumens, l’ideologia gender affida all’individuo la scelta dell’identità sessuale – afferma Fusaro – promette emancipazione e, in realtà, produce smarrimento, spaesamento, perdita dell’identità e sempre più intensa subordinazione dell’umano all’economico. Il genderismo dissolve il limite naturale custodito nella differenza sessuale e, in modo sinergico, esalta la scelta individualizzata del panconsumatore liberal-libertario che non conosce limiti, né misura”. Ne fanno così le spese scelte concrete dell’agire politico italiano contemporaneo come la maternità surrogata che altri non è, secondo il filosofo torinese, che l’utero in affitto (“L’ipocrisia del pensiero unico e l’astuzia della neolingua hanno scelto di chiamarla, con discrezione, «maternità surrogata» nel tentativo di occultare la mercificazione dell’umano – del corpo della donna e del nascituro ridotto ad articolo di commercio – come essenza di questa e di simili pratiche salutate come emancipative e progressiste”); Sex and the City come esempio di dissoluzione della famiglia contemporanea; e il supremo valore “riproduttivo” dell’eterosessualità rispetto alle “eccezioni” altre. Lasciamo quindi alle parole di Fusaro ogni spazio (im)possibile di senso politico: “Dall’esistenza dell’eterosessualità dipende il perpetuarsi della razza umana ed è in vista di questo fine che si spiega l’esistenza degli organi sessuali. Che, poi, possano essere utilizzati con piena legittimità per fini altri rispetto alla riproduzione avvalora quanto già si è sostenuto: ossia il fatto che gli orientamenti differenti rispetto all’eterosessualità esistono con piena naturalezza e debbono essere trattati come eccezioni degne del massimo rispetto sotto ogni profilo, senza che, tuttavia, ciò conduca in modo del tutto fuorviante a sostenere che l’eterosessualità sia anch’esso un orientamento tra i tanti”.