Giovanni Paolo II papa, santo. – Karol Wojtyła (Wadowice, Cracovia, 1920 – Roma 2005). Primo papa non italiano dell’epoca moderna dopo Adriano VI (1522-23) e primo papa slavo della storia.
Perché il papa Giovanni Paolo II è cosi amato dalla gente?Credo che sia stato il papa più vicino alle persone, egli è stato amato perché si è fatto vicino al suo popolo, ai più poveri ai più umili, egli non perdeva occasione per avvicinare tutti, salutava, abbracciava, stringeva le mani era infaticabile.
Ho incontrato personalmente il papa Giovanni Paolo II in due occasioni nella mia vita, sono stati momenti speciali in cui ho percepito tutto l’amore che aveva per gli altri e la potenza che si sprigionava dalla sua persona.
Posso testimoniare che sono stati milioni le persone che dopo la sua morte sono venuti nella Basilica di San Pietro per ricordarlo, salutarlo fare una preghiera. In questi anni è stato talmente intenso il flusso di pellegrini che sulla sua semplice ma solenne tomba non ci si poteva fermare neanche un minuto perché la fila doveva scorrere.
L’impatto che il pontificato di Giovanni Paolo II ha avuto nel mondo è stato fenomenale, era considerato da tutti una figura carismatica e uno dei pochi riferimenti morali che la nostra storia recente abbia conosciuto. Questi sono i motivi per cui la congregazione dei santi ha deciso per la beatificazione.
Molti altri miracoli ha fatto questo grande papa che come strumento di Dio si è messo al servizio dell’umanità per illuminare tutti sul cammino della salvezza.
Rit. Cristo nostra Pasqua
(4 volte)
in Gesù siamo amati
in Gesù siamo salvati
in Gesù siamo perdonati
in Gesù siamo Liberati.
Rit.
Io sono risorto o Padreio sono di nuovo con te Ha vinto l'amore di Dio lo Spirito ci da la vita.Rit.
Se siamo risorti con Cristo
pensiamo alle cose di Dio
io ho incontrato il Signore
sono nella gioia piena.
A CAPPELLA
La Riforma protestante è un movimento religioso del XVI secolo fondato da Martin Lutero. Ad essa seguì la Controriforma Cattolica. Ecco protagonisti, fatti e cronologia degli avvenimenti
La riforma protestante o scisma protestante, nelle sue correnti principali della Riforma luterana e della Riforma calvinista, è il movimento religioso di separazione (Scisma) dalla Chiesa Cattolica avvenuto nel XVI secolo, con risvolti politici di tipo rivoluzionario, che ha portato alla nascita del cosiddetto
Riforma protestante Movimento religioso, politico, culturale che produsse nel 16° sec. la frattura della cristianità in diverse comunità, gruppi o sette.
DA LUTERO ALLA PACE DI AUGUSTA
La R. scaturì principalmente da motivazioni religiose dettate dalla riscoperta del Vangelo come annuncio della libera grazia di Dio, donata al peccatore indipendentemente dai suoi meriti, e dalla critica della degenerazione morale e spirituale della Chiesa. Data convenzionale di inizio della R.p. è il 31 ott. 1517, giorno in cui M. Lutero avrebbe affisso alla porta della chiesa del castello di Wittenberg le sue 95 tesi contro lo scandalo delle indulgenze, affrontando i problemi della penitenza, del peccato e della grazia. La dottrina luterana divenne arma di lotta politica dei principi tedeschi, che videro in essa la possibilità di sottrarsi all’autorità imperiale e di incamerare i beni ecclesiastici. Dopo le diete di Spira (1529) e di Augusta (1530), essi si unirono nella Lega di Smalcalda (1530) e lottarono contro l’imperatore Carlo V fino alla Pace di Augusta (1555), con la quale si sancì la divisione tra cattolici e protestanti in base al principio cuius regio, eius religio che imponeva ai sudditi di seguire la religione del loro principe, cattolico o luterano che fosse. La dottrina luterana si affermò soprattutto in Germania, nei paesi scandinavi e baltici.
CALVINISTI E ANGLICANI
Contemporaneamente, a Zurigo, H. Zwingli, con l’appoggio delle autorità locali, aveva attuato un piano di riforme antipapali e anticuriali (diffuse in Svizzera e in Germania merid.), ma alla sua morte (1531) il centro della Riforma divenne Ginevra, dove G. Calvino attuò una rigida organizzazione teocratica e codificò le tesi riformate, accentuando il tema della predestinazione. La dottrina calvinista (o riformata) si diffuse in Europa e nelle colonie inglesi in America. In Inghilterra, a seguito della politica antipapale di Enrico VIII (Atto di supremazia, 1534), si affermò la Chiesa anglicana, che conservò l’episcopato e forme di culto tradizionali, pur facendo propria la teologia riformata. Nell’ambito della crisi religiosa del Cinquecento si diffusero anche sette e movimenti di riforma radicale, duramente contrastati sia dai cattolici sia dai riformatori. Tra questi gli anabattisti, gli antitrinitari e i sociniani.
la teologia della riforma
Sulla base del principio basilare della R.p., ossia la giustificazione per sola fede, la parola biblica (suggellata dai sacramenti di battesimo ed eucaristia) divenne l’elemento centrale della fede e il fondamento della Chiesa. Il principio d’autorità venne sostituito dal libero esame e dal principio della responsabilità personale del credente davanti a Dio e al prossimo. Venne inoltre eliminata la differenza tra clero e laicato nella Chiesa e affermato il sacerdozio universale dei credenti. Fu infine introdotta la distinzione tra potere civile ed ecclesiastico che avviò il processo di secolarizzazione della società.
Strumento per un ascolto interattivo dei ragazzi che ci permetterà di aggiungere un ulteriore tassello nella comprensione della generazione più colpita dall’epidemia che stiamo vivendo. Ecco le domande a cui cerchiamo di rispondere con il nostro video sull’ascolto dei giovani
COVID
Ad un anno dall’inizio del Covid, come stai?
PAURA
Hai avuto veramente paura in questi mesi?
FUTURO
Come vedi il futuro in questo momento?
SOGNI
I tuoi sogni sono cambiati?
Video creati dalla PG di Roma sul tema dell’ascolto e rivolto ai ragazzi (12/22) della nostra Diocesi.
L’obiettivo è far confrontare i ragazzi con argomenti che solitamente non vengono loro sottoposti, senza però indirizzarli verso una risposta precostituita o un’offerta formativa, ma limitandosi ad ascoltare i loro pensieri e i loro sentimenti; possono così emergere spunti utili, tali da permettere un dialogo nuovo, partendo proprio dalle stesse parole dei ragazzi che hanno partecipato al video.
Lo strumento utilizzato, prevede l’intervista di un campione di ragazzi che sia espressione del target di riferimento, ovvero giovani (di età compresa tra i 14 e i 22 anni) provenienti dalle diverse aree di Roma e rappresentativi di ogni ceto sociale. Gli interventi dei ragazzi confluiranno nei video, mediante l’utilizzo di un montaggio che conferisca al prodotto finale la forma e il ritmo tipica dei prodotti social. Successivamente, attraverso le modalità del “focus group”, verranno fatti vedere questi video ai ragazzi e si raccoglieranno le loro spontanee osservazioni.
La Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini: Un Gioiello sul Tevere La Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini è una chiesa importantissima a Roma, situata strategicamente sul Lungotevere, quasi di fronte a Castel Sant’Angelo. È la chiesa nazionale dei fiorentini a Roma e un vero scrigno d’arte e storia. La costruzione di San Giovanni dei Fiorentini fu un’impresa lunga e complessa, che vide il coinvolgimento di alcuni dei più grandi architetti del Rinascimento e del Barocco. L’iniziativa di costruire una chiesa per la fiorente comunità fiorentina a Roma risale al XVI secolo.
Il Concorso e l’inizio (XVI secolo): Nel 1509, Papa Giulio II indisse un concorso per la progettazione della chiesa. Tra i partecipanti figurarono nomi del calibro di Michelangelo Buonarroti, Jacopo Sansovino e Raffaello Sanzio. Alla fine, il progetto scelto fu quello di Jacopo Sansovino, anche se la sua realizzazione iniziale fu parziale.
Antonio da Sangallo il Giovane: Subentrò a Sansovino e lavorò sulla struttura generale della chiesa.
Giacomo della Porta: A lui si deve gran parte della struttura della navata e della cupola.
Carlo Maderno: Il suo contributo fu fondamentale, soprattutto per il completamento della cupola e per la realizzazione di alcune cappelle.
Alessandro Galilei (Facciata): La magnifica facciata, in travertino, fu realizzata molto più tardi, nel 1734, da Alessandro Galilei, un architetto fiorentino che vinse un altro concorso. La sua facciata è un esempio notevole di architettura barocca, con un ritmo armonioso e dettagli scultorei.
In sintesi, non c’è un unico “chi l’ha fatta”, ma una successione di grandi maestri che hanno contribuito a plasmarla nel corso dei secoli. Quali sono le opere che ci sono dentro? Un museo d’arte. San Giovanni dei Fiorentini è ricchissima di opere d’arte di inestimabile valore, che riflettono la committenza delle ricche famiglie fiorentine e il talento degli artisti che vi lavorarono. Ecco alcune delle più importanti:
Altare Maggiore: Progettato da Pietro da Cortona, è un’opera grandiosa, con un’architettura sontuosa e sculture di grande impatto. La pala d’altare originale di Cortona, raffigurante San Giovanni Battista in gloria, è stata sostituita da un gruppo scultoreo di Antonio Raggi raffigurante il Battesimo di Cristo.
Cappella Aldobrandini: Contiene opere di Pietro da Cortona e Alessandro Algardi. Da notare l’altare, le sculture e gli affreschi che decorano la cappella, un esempio eccellente del barocco romano.
Cappella di San Girolamo (o della famiglia Strozzi): Ospita la celebre scultura di Ercole Ferrata raffigurante San Girolamo e l’angelo.
Cappella Falconieri: Progettata da Francesco Borromini, con affreschi di Pier Francesco Mola e sculture di Antonio Raggi. È un esempio straordinario del genio barocco di Borromini, con soluzioni spaziali e decorative innovative.
Tombe e Monumenti Funebri: La chiesa ospita numerose tombe di personaggi illustri, molti dei quali fiorentini. Tra questi, si segnala il monumento funebre del cardinale Luigi Capponi, attribuito a Gian Lorenzo Bernini.
Le Caratteristiche Architettoniche: Armonia e Grandezza.
Cupola: La cupola, completata da Carlo Maderno, è imponente e visibile da diverse angolazioni della città, contribuendo significativamente allo skyline romano.
Facciata: Come accennato, la facciata di Alessandro Galilei è un capolavoro del barocco. È caratterizzata da un’armoniosa suddivisione in due ordini e un ricco apparato scultoreo, con colonne, nicchie e statue di santi.
Episodi e Cose Simpatiche o Curiosità. costruito di giorno. Si dice che solo dopo aver invocato l’aiuto divino e aver Il rapporto con la comunità fiorentina: La chiesa è stata fin dalle origini un punto di riferimento fondamentale per la comunità fiorentina a Roma, non solo per le funzioni religiose, ma anche come luogo di incontro, assistenza e celebrazione della propria identità culturale e commerciale. Molti mercanti, banchieri e artisti fiorentini residenti a Roma hanno contribuito generosamente alla sua costruzione e abbellimento.
Il “dito di Borromini”: Si dice che in una delle cappelle progettate da Borromini (la Falconieri), si possa notare un “dito” scolpito in un punto apparentemente insolito, come una sorta di firma o scherzo dell’artista. Questa è più una curiosità legata all’ingegno e talvolta alla giocosità degli artisti barocchi.
Un legame con la famiglia Medici: Data l’importanza della comunità fiorentina e il loro stretto legame con i Medici, la famiglia granducale di Toscana ebbe sempre un occhio di riguardo per questa chiesa, contribuendo alla sua magnificenza.
San Giovanni dei Fiorentini non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio monumento alla ricchezza culturale e artistica che Roma ha saputo attrarre e far fiorire grazie al contributo di comunità straniere come quella fiorentina. Ogni visita permette di scoprire nuovi dettagli e apprezzare la grandezza dei maestri che l’hanno resa possibile.
Trascrizione
La Basilica di S.Giovanni dei Fiorentini (nella foto sopra), situata all’estremità di Via Giulia tra Piazza dell’Oro e Lungotevere dei Fiorentini, fu costruita per la numerosa comunità fiorentina che viveva in questa zona, supportata dal potere di due grandi papi toscani di casa Medici, Leone X e Clemente VII. La comunità arrivò ad avere un proprio tribunale, proprie leggi, un Console con relativo Consolato ed addirittura un proprio carcere. Leone X, con bolla del 29 gennaio 1519, concesse all’Università della Nazione Fiorentina e Compagnia della Pietà di Roma l’antica chiesa di “S.Pantaleone juxta flumen“, annoverata tra le filiali di S.Lorenzo in Damaso nella bolla di Urbano III del 1186, sottoposta nella bolla di Onorio III del 21 maggio 1218 alla chiesa dei Ss.Celso e Giuliano, avendo ivi i fiorentini la loro residenza, i loro banchi ed il loro Consolato. I fiorentini demolirono quindi la chiesetta di S.Pantaleone e costruirono una splendida chiesa che dedicarono al patrono di Firenze, S.Giovanni Battista. Fra i disegni presentati, tra gli altri, da Michelangelo, da Raffaello e da Baldassarre Peruzzi, il pontefice scelse quello di Jacopo Sansovino, che iniziò la costruzione nel 1519.
1 Cupola e abside verso il Tevere
La chiesa richiese un secolo per essere completata e fu continuata, infatti, da Antonio da Sangallo il Giovane, da Giacomo Della Porta e da Carlo Maderno, al quale si deve la caratteristica cupola di forma allungata, per cui i romani la battezzarono “il confetto succhiato” (nella foto 1). La cupola si imposta su un alto tamburo ottagonale sul quale si aprono quattro finestre rettangolari, con eleganti cornici, ed altrettante nicchie ad arco. Sopra, dopo una zona intermedia leggermente arretrata, si eleva la calotta, scandita in sezioni ogivali, che si conclude con una graziosa lanternina barocca finestrata. Nel campanile venne posta un’antica campana con la scritta in inglese “Maria is my name” che si vuole provenga dalla Cattedrale di S.Paolo di Londra.
La facciata della Basilica è in travertino e fu eretta dall’architetto fiorentino Alessandro Galilei nel 1734, come indicato sulla grande iscrizione sovrastante l’ingresso centrale: “CLEMENS XII PONT(IFEX) MAX(IMUS) A(NNO) S(ALUTIS) MDCCXXXIV”, ovvero “Clemente XII Pontefice Maximo nell’Anno della Salvezza 1734”.
2 Gruppo scultoreo sopra il portale
La maestosa facciata presenta tre portali d’ingresso, corrispondenti alle tre navate interne, i quali sono inquadrati da otto semicolonne con capitelli in stile corinzio: due laterali, sormontati da finestre quadre e con timpano semicircolare, ed uno centrale, con timpano triangolare e sormontato da un gruppo scultoreo (nella foto 2) al centro del quale svetta un grande stemma di Papa Clemente XII Corsini affiancato da due statue raffiguranti la Carità e la Fortezza realizzate da Filippo Della Valle. Le semicolonne inquadrano quattro nicchie centinate sopra le quali sono collocati altrettanti rilievi eseguiti intorno al 1735 e raffiguranti Storie della vita di S.Giovanni Battista: la “Visitazione” di Paolo Benaglia, il “Battesimo di Gesù Cristo” di Pietro Bracci, “S.Giovanni Battista predica nel deserto” di Filippo Della Valle e la “Decapitazione di S.Giovanni Battista” di Domenico Scaramuzzi.
L’ordine superiore presenta un grande finestrone centrale con balaustra marmorea e timpano semicircolare inquadrato da quattro semicolonne. L’attico è ornato da sei statue di santi e beati fiorentini: a sinistra vi sono le statue di “S.Maria Maddalena de’ Pazzi” di Salvatore Sanni, “S.Filippo Benizi” di Francesco Queirolo ed il “Beato Pietro Igneo” di Simone Martinez; a destra le statue di “S.Bernardo degli Uberti” di Gaetano Altobelli, “S.Eugenio di Firenze” di Pietro Pacilli e “S.Caterina de’ Ricci” di Giuseppe Canard. Un grande timpano triangolare conclude la facciata.
3 Interno
L’interno (nella foto 3), a pianta basilicale, è diviso in tre navate da due file di pilastri in muratura e presenta cinque cappelle per lato.
4 Cupola
All’incrocio tra la navata centrale ed il transetto s’innalza la semplice ed elegante cupola (nella foto 4) che presenta, nella calotta, la Colomba dello Spirito Santo e nella cornice l’iscrizione dedicatoria che così recita: “DEO ET S(ANCTO) IOANNI BAPTISTAE NATIO(NIS) FLOR(ENTINORUM) DE URBE A(NNO) MDCXIIII”, ovvero “A Dio e a S.Giovanni Battista della Nazione dei Fiorentini di Roma nell’Anno 1614” .
5 “Battesimo di Gesù Cristo” di Ercole Antonio Raggi
Il presbiterio, disegnato da Pietro da Cortona nel 1634 ma realizzato oltre 20 anni dopo da Francesco Borromini, presenta il meraviglioso gruppo marmoreo raffigurante il “Battesimo di Gesù Cristo” (nella foto 5), eseguito nel 1669 da Ercole Antonio Raggi.
6 Epitaffio dedicato a Francesco Borromini
La Basilica custodisce la Tomba di Francesco Borromini, come avverte l’epitaffio (nella foto 6) murato sul terzo pilastro di sinistra della navata centrale, qui sepolto insieme a suo zio Carlo Maderno (nella foto 7 i due sepolcri).
7 Sepolcri di Francesco Borromini e Carlo Maderno
Come si sa, il Borromini morì suicida nel 1667, gettandosi sulla spada che lo trafisse da parte a parte: la sepoltura in un luogo consacrato, però, non deve stupire perché l’artista, agonizzante per due giorni, accettò i Sacramenti e si pentì del gesto compiuto, dovuto alla grave malattia che da tempo lo affliggeva. Nonostante il pentimento, però, la tomba allestita nella cripta di S.Carlo alle Quattro Fontane rimase vuota perché i Trinitari non permisero che nella loro chiesa vi fosse sepolto un suicida.
8 “Battesimo di Gesù Cristo” di Francesco Mochi
Nella terza cappella della navata sinistra è situato il gruppo scultoreo raffigurante il “Battesimo di Gesù Cristo” (nella foto 8), realizzato in marmo nel 1634 da Francesco Mochi per il presbiterio di S.Giovanni dei Fiorentini su commissione della famiglia Falconieri: probabilmente la scultura non piacque molto ai committenti tanto che non fu mai posta nella chiesa ma trasportata a Palazzo Falconieri. Nel 1825, nell’ambito dei lavori diretti da Giuseppe Valadier per il restauro di Ponte Milvio, le due statue furono divise ed utilizzate per ornare i due piedistalli posti ai lati della torretta del ponte. Nel 1955 il gruppo venne trasferito a Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, per un lavoro di restauro, ma in realtà vi rimase fino al 2016 quando fu deciso di riportarlo nella collocazione per la quale era stato progettato, ovvero nella Basilica di S.Giovanni dei Fiorentini. Un’ultima precisazione: le due statue del Battesimo di Gesù Cristo che oggi ornano Ponte Milvio sono copie che vi furono collocate nel 2001.
Da segnalare infine la prima cappella a destra dell’ingresso, dove una lapide latina indica il sepolcro dei Marchesi del Grillo: qui sono sepolti, infatti, Cosma (1711), Bernardo (1757) ed Onofrio del Grillo (1787), ispiratore del celebre film “Il Marchese del Grillo” di Mario Monicelli ed interpretato da Alberto Sordi.
La Basilica, conosciuta anche per accettare la presenza degli animali durante la Santa Messa, fu eretta a parrocchia da Pio X con la costituzione apostolica “Susceptum Deo inspirante” del 24 ottobre 1906, che operò il trasferimento dalla chiesa dei Ss.Celso e Giuliano del capitolo canonicale e dei diritti parrocchiali. Benedetto XV, con breve del 19 agosto 1918, la decorò del titolo di “Basilica Minore” e Giovanni XXIII la elevò a titolo cardinalizio presbiterale il 14 marzo 1960.
E’ VERAMETE ILLUMINANTE PER IL NOSTRO CAMMINO PASQUALE
1 CORINTI 1,17- 29
17Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 18La parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 19Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.
20Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? 21Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 22E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.