Secondo le prime informazioni raccolte dalle agenzie AsiaNews e Fides, il ministro era uscito senza scorta dalla sua residenza nel quartiere o settore I-8/3 per recarsi in ufficio, quando la sua macchina è stata fermata da un gruppo di uomini armati, dal volto coperto. Hanno tirato la loro vittima fuori dall’automobile e cominciato a sparare, crivellando il ministro con una trentina di colpi. Mentre gli attentatori si sono allontanati subito, l’autista di Bhatti ha fatto una disperata corsa al più vicino ospedale, Al-Shifa, ma per il ministro non c’è stato più nulla da fare.
Bhatti era finito nel mirino dei fondamentalisti per aver preso le difese di Asia Bibi, la donna e madre cristiana condannata a morte nel novembre scorso per presunto oltraggio al profeta Maometto, per aver appoggiato la campagna a favore dell’abolizione della molto controversa legge sulla blasfemia e per aver condannato l’assassinio di Salman Taseer, il governatore della provincia del Punjab ucciso il 4 gennaio scorso dalla propria guardia del corpo. Nel dicembre scorso, Bhatti aveva ricevuto una “condanna a morte” da un’altra organizzazione terrorista, Laskar-e-Toiba, “perché complice di blasfemia” (Fides, 4 dicembre 2010).
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