5 Febbraio 2015

L’educazione sessuale dei nostri bambini secondo l’OMS

Filed under: OMOFOBIA — giacomo.campanile @ 12:55

L’educazione sessuale dei nostri bambini secondo l’OMS

Inizia ora a essere messo in circolazione un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, intitolato “Standard di  Educazione Sessuale in Europa“, che è una guida per i governi, per la scuola pubblica e gli specialisti sanitari sull’educazione sessuale dei bambini da 0 a 16 anni.

Si tratta in pratica di un manuale di corruzione dei minori già distribuito presso i ministeri dell’Istruzione  e della Salute in Europa. Inutile dire che in questo progettonon sono contemplati i genitori come responsabili per l’educazione dei propri figli.

Il documento è sconvolgente: per i bambini da 0 a 4 anni l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione dalla prima infanzia”. Rileggiamo perché la sensazione è di trovarsi di fronte a uno scherzo pesante e nemmeno divertente. Si intende dire che è opportuno disporre del personale che introduca i bimbi al di sotto dei 4 anni a pratiche masturbatorie? E chi lo insegnerà? E come? Magari con qualche esempio?

Dall’”insegnamento” alla pedofilia il passo è brevissimo, anzi inesistente, in quanto le due cose inevitabilmente si equivalgono. Sappiamo tutti che i bambini piccolissimi esplorano il proprio corpo: toccarsi i genitali è per loro tanto normale quanto portarsi i piedini alla bocca! Ma per l’OMS ci vuole una maestra d’asilo o un pediatra che snaturino un atto istintuale (l’esplorazione del proprio corpo) in qualcosa di profondamente innaturale, in un “gioco” estremamente pericoloso per il sano e normale sviluppo psichico del bambino.

Dai 4 ai 6 anni l’OMS prevede poi che il mito della cicogna debba essere svelato come falso: sarebbe l’età giusta per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”. Ma cosa significa, ad esempio, “esplorare le relazioni omosessuali” se non una grande confusione nella mente di un bimbo? E “consolidare l’identità di genere”? Questioni dalle quali i bambini dovrebbero essere tenuti lontani il più possibile dovrebbero, al contrario e secondo l’ideologia perversa di tali “esperti”, diventare loro familiari, abituali, insieme all’Uomo Ragno e Hello Kitty.
Se qualsiasi “vera” cultura e qualsiasi “vero” pedagogo inorridirebbe a sentire proposte di tal fatta possiamo, all’opposto, immaginarci chi invece si rallegrerebbe: sordidi pedofili che si sentirebbero pienamente giustificati dall’autorità internazionale.

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