14 Marzo 2017

Miracoli dal Cielo. FILM 2016.

Filed under: Senza Categoria — giacomo.campanile @ 10:56

Miracoli dal Cielo 2016.

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6 Marzo 2017

Le Tentazioni di Gesù nel deserto. Matteo 4,1-11. Scena tratta dal film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini. LEZIONE marzo 2020

Filed under: BIBBIA,LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 08:12

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Le Tentazioni di Gesù nel deserto.

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Matteo 4,1-11

1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 2 E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3 Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di’ che questi sassi diventino pane». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo,ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5 Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6 e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».

7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:Non tentare il Signore Dio tuo».

8 Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9 «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». 10 Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».

DOMANDE PER L’OTTIMO.

Esiste il diavolo?

il diavolo è semplicemente un simbolo del male,o un personaggio realmente esistente?

Chi ha creato il diavolo?

E perché lo ha creato?

La potenza di Satana è infinita?

Qual è, dunque, l’origine del male?

Come è entrato il male nel mondo?

Cosa sono le tentazioni?

Cosa intendi per libero arbitrio?

FILM DA VEDERE. L’avvocato del diavolo

Gesù è tentato dal diavolo. Pasolini . Offerta musicale di J:S:Bach

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Pasolini, Pier Paolo. – Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 – Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell’infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî a Bologna, dove si laureò nel 1945 con una tesi su Pascoli. Nel 1943 si trasferì nel paese materno di Casarsa della Delizia, in Friuli, con la madre e il fratello minore Guido, morto poi nella lotta di resistenza (il padre, fatto prigioniero in Africa, sarebbe tornato alla fine del 1945), e vi rimase fino al genn. 1950, quando, per sfuggire allo scandalo provocato dalla pubblica denuncia della sua omosessualità, si stabilì con la madre a Roma. Da questo momento la sua vicenda biografica coincide appieno con la tumultuosa attività dello scrittore, del regista e dell’intellettuale impegnato a testimoniare e a difendere, spesso anche in sede giudiziaria, la propria radicale diversità, fino alla morte per assassinio, avvenuta la notte tra il 1° e il 2 nov. 1975 all’idroscalo di Ostia.

Fin dagli esordî in friulano, che comprendono Poesie a Casarsa (1942) e La meglio gioventù (1954; poi ripreso con intenti diversi e notevole incremento di testi: La nuova gioventù, 1975), ben oltre la nozione ermetica di poesia pura, il giovane P. puntava alla scoperta di una lingua intatta, che fosse quasi un equivalente letterario del suo religioso desiderio di purezza (fonderà così nel 1945 l’Academiuta di lenga furlana). Il suo interesse per la poesia dialettale trovò espressione in due importanti antologie: Poesia dialettale del Novecento (in collab. con M. Dell’Arco, 1952) e Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare (1955; poi, in versione ridotta: La poesia popolare italiana, 1960); mentre il suo talento di critico letterario, affascinato più dai modelli della critica stilistica (Auerbach, Spitzer, Contini) che dal sociologismo marxista d’ispirazione gramsciana, si esplicò in una serie di interventi sulla letteratura contemporanea, e soprattutto sulla poesia, che sarebbero confluiti in Passione e ideologia (1960). Gli anni Cinquanta furono gli anni della sua completa affermazione letteraria. La sua prima notevole raccolta di poesie in lingua, Le ceneri di Gramsci (1957), sembra chiudere definitivamente una stagione della poesia italiana. L’ansia profetica dell’Usignolo della chiesa cattolica (pubbl. nel 1958, ma composto prima del trasferimento a Roma) si sarebbe riproposta, dopo la parentesi decisiva delle Ceneri, nei termini mutati di un’ininterrotta controversia (La religione del mio tempo, 1961; Poesia in forma di rosa, 1964; Trasumanar e organizzar, 1971). P. fondava, intanto, insieme a F. Leonetti e R. Roversi, Officina, la rivista della polemica antinovecentesca; era anche diventato condirettore di Nuovi argomenti, rivista fondata nel 1953 da A. Moravia e A. Carocci. E aveva dovuto affrontare difficoltà molto più gravi dopo la pubblicazione dei suoi due romanzi d’ambientazione romana: Ragazzi di vita (1955), per il quale dovette subire un processo per oscenità, e Una vita violenta (1959), che era stato accolto freddamente tanto dalla critica marxista quanto dai giovani critici della neoavanguardia.

Nel cinema P. operò a partire dal 1954, come sceneggiatore (con M. Soldati, La donna del fiume; con F. Fellini, Le notti di Cabiria; con M. Bolognini, Marisa la civetta, Giovani mariti, La notte brava, Il bell’Antonio, La giornata balorda; e, fra i tanti, con B. Bertolucci, La commare secca, autore anche del soggetto). P. dapprima trasferì i frutti della sua ricerca narrativa (Accattone, 1961; Mamma Roma, 1962; La ricotta, episodio del film collettivo Ro.Go.Pa.G., 1963, condannato per vilipendio alla religione di stato), reinventando un linguaggio cinematografico autonomo di alta qualità figurativa (P. era stato allievo di R. Longhi a Bologna). Il linguaggio di P. approdò a risultati più compiuti ne Il Vangelo secondo Matteo (1964), in cui l’armonica fusione del cinema con la letteratura, la pittura e la musica diede l’avvio a quel “cinema di poesia” di cui P. doveva essere in Italia uno dei più convincenti teorici (Il cinema di poesia, 1965; Osservazioni sul piano sequenza, 1967; Empirismo eretico, 1972).

«Il miglior film su Cristo, per me, è Il Vangelo secondo Matteo, di Pasolini. Quando ero giovane, volevo fare una versione contemporanea della storia di Cristo ambientata nelle case popolari e per le strade del centro di New York. Ma quando ho visto il film di Pasolini, ho capito che quel film era già stato fatto.»
(Martin Scorsese, intervista a La Civiltà Cattolica, quaderno 3996, 24 dicembre 2016.)

Su questa linea, i film che seguirono, soprattutto Edipo re (1967), Teorema (1968) e Medea (1969), accesi da un realismo visionario che, nonostante scarti e manifeste libertà, sorregge poi anche gl’impegni drammatici e linguistici dei film della “trilogia della vita” (o, come altri l’hanno definita, “dell’Eros”), partiti alla riscoperta del sesso attraverso una rilettura delle fonti della grande favolistica mondiale: Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una Notte (1974). L’ultimo film, uscito postumo, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1976), luttuosa metafora del potere e interpretazione in chiave provocatoria del libro omonimo di Sade. Non vanno dimenticati Che cosa sono le nuvole? (dal film collettivo Capriccio all’italiana, 1968) e Porcile (1969). Rimane un grande esempio del cinema d’inchiesta Comizi d’amore (1965), indagine sulla sessualità nell’Italia dei primi anni Sessanta, condotta da P. insieme a Moravia e Musatti. Esemplare parabola della storia d’Italia, dalla predicazione francescana ai funerali di Togliatti, è Uccellacci e uccellini (1966), ultima “legenda aurea” della civiltà italiana.

Breve video della lezione

diavolo: chi è e cosa fa?

“Il diavolo è peccatore fin dal principio” (1Gv 3,8), “padre della menzogna” (Gv 8,44).

La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).

“Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio.

La drammatica condizione del mondo che « giace » tutto « sotto il potere del maligno » (1 Gv 5,19) 544 fa della vita dell’uomo una lotta.

Perché il male?

La domanda va precisata; infatti ci sono vari tipi di male:

– Male fisico (terremoti, malattie, incidenti);

– Male morale (ingiustizie, “storture” del sistema, errori, sofferenza interiore, atti malvagi);

– Male spirituale (il peccato);

– Male metafisico, sua origine extra-umana, cioè il diavolo.

MICHELANGELO CAPPELLA SISTINA. TENTAZIONE E CACCIATA

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CARAVAGGIO. MADONNA DEI PALAFRENIERI

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BOTTICELLI TENTAZIONI DI GESÙ

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DUCCIO

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Occidentali’s Karma TESTO

1 Marzo 2017

SIGNIFICATO DELLA QUARESIMA. LEZIONE MARZO 2017

Filed under: LEZIONI 2016-17 — giacomo.campanile @ 19:58

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Nella liturgia cattolica, periodo di penitenza di quaranta giorni in preparazione della Pasqua, dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo.

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LA QUARESIMA SECONDO PAPA FRANCESCO

QUARESIMA DI GIOIA

Cos’è la quaresima?

Cosa intendi per elemosina?

Cosa intendi per digiuno?

Cosa intendi per preghiera?

Cos’è il mercoledì della ceneri?

Che significa il simbolo delle ceneri?

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Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris

è una locuzione latina, che tradotta letteralmente significa:

“Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai“.

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

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Nel determinare la durata della Quaresima ha un ruolo centrale il numero quaranta, che ricorre frequentemente nelle Scritture. 

i quaranta giorni che Gesù passò digiunando nel deserto;

i quaranta giorni in cui Gesù ammaestrò i suoi discepoli tra la resurrezione e l’Ascensione.

Ancora più numerosi i riferimenti nell’Antico Testamento:

i quaranta giorni del diluvio universale;

i quaranta giorni passati da Mosè sul monte Sinai;

i quaranta anni trascorsi da Israele nel deserto.

i quaranta giorni che impiegarono gli esploratori ebrei per esplorare la terra in cui sarebbero entrati;

i quaranta giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb;

i quaranta giorni di tempo che, nella predicazione di Giona, Dio dà a Ninive prima di distruggerla;

 

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Quaranta giorni SIMBOLOLOGIA

Nella Bibbia questa parola ricorre molte volte, spesso per indicare un periodo cronologico di prova e isolamento o di purificazione:

il diluvio universale è durato quaranta giorni e quaranta notti (Genesi 7, 4.12.17)

all’arrivo in terra promessa, gli esploratori della terra di Canaan impiegarono 40 giorni durante i quali se la spassarono; per punizione l’esodo del popolo Israelita durò quarant’anni(Numeri 13, 25; 14, 33-34; 32, 13, Esodo 16, 35; Deuteronomio 8, 2.4; 29, 4; Giosuè 5, 6)

Mosè è rimasto sul monte Sinai per quaranta giorni e quaranta notti (Esodo 24, 18; 34, 28; Deuteronomio 9, 9.11.18.25; 10, 10)

il profeta Elia ha dovuto attraversare il deserto per quaranta giorni prima di giungere al monte Oreb (1Re 19, 8)

il profeta Giona ha annunciato la distruzione di Ninive per quaranta giorni (Giona 3, 4)

la flagellazione secondo la legge mosaica prevedeva “non più di quaranta colpi” (Deuteronomio 25, 3 || 2Corinzi 11, 24)

quaranta giorni dopo la nascita, Gesù è presentato al Tempio di Gerusalemme (Luca 2, 22) per “essere offerto” a Dio “secondo la Legge di Mosè” (Esodo 13, 2.11-16).

Gesù si è ritirato nel deserto per quaranta giorni prima d’iniziare la sua predicazione pubblica (Luca 4, 1-2 || Marco 1, 12-13 || Matteo 4, 1-2).

Il canto è gioia. Lezione febbraio 2017

Filed under: LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 09:56

Il canto è gioia. Lezione febbraio 2017

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Il valore dell’amicizia. Lezione marzo 2017

Filed under: LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 09:56

Il valore dell’amicizia. Lezione marzo 2017

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Anche i ricchi si salvano? Lezione marzo 2017

Filed under: LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 09:55

Anche i ricchi si salvano? Lezione marzo 2017

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BULLISMO E CYBERBULLISMO. LEZIONE DI MARZO 2017

Filed under: Senza Categoria — giacomo.campanile @ 09:54

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BULLISMO E CYBERBULLISMO. LEZIONE DI MARZO 2017

EUTANASIA è IMMORALE. LEZIONE MARZO 2017

Filed under: LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 09:53

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TESI& ANTITESI
La libertà
Bisogna lasciar
liberi di scegliere
quando e come
morire», E
l’argomento piu
ricorrente, ma non
si può considerare
la decisione di
farla finita come
una scelta di vera
libertà, quando
invece è dettata
da dolore, paura,
solitudine,
depressione,
condizionamenti.
La scelta.

solitudine,
depressione,
condizionamenti.
La scelta
A volte chi soffre
non ce la fa piu,
deve poter morire»
La sofferenza fisica
e psicologica può
diventare
insopportabile,
tanto che si
vorrebbe solo
morire. La vera
soluzione a questi
casi però non è la
morte ma cure,
assistenza,
solidarietà.
Lo Stato

Lo Stato
«Lo Stato deve
garantire cure
adeguate ma
anche la morte
resiste», Questa
tesi suppone che
davanti alla
sofferenza di un
suo cittadino lo
Stati resti
neutrale,
considerando vita
e morte sullo
stesso piano.
I diritti

stesso piano.
I diritti
«E umiliante dover
andare in Svizzera
per morire. La
Costituzione
italiana già
garantisce il
diritto di rifiutare
le cure (articolo
32), la legge 38
assicura il diritto
alle cure palliative,
la legge 219 apre
alla sedazione
palliativa
profonda. Davvero
serve altro?

EUTANASIA è IMMORALE. LEZIONE MARZO 2017

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