23 Marzo 2014

Un discorso di Putin da scolpire nella pietra

Filed under: MASSONERIA,Religione — giacomo.campanile @ 21:42

Vladimir Putin al Forum di Valdai il 19 settembre 2013.

“Un altro obiettivo per l’identità della Russia è legato agli eventi che hanno luogo nel mondo. Questo riguarda la politica estera e i valori morali. Possiamo notare come molti Paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando i principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono allo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana.

Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici di cui l’obiettivo è promuovere la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione. Le vacanze sono abolite o chiamate diversamente; la loro essenza è nascosta, proprio come il loro fondamento morale. La gente cerca, aggressivamente, di esportare questo modello attraverso il mondo. Sono convinto che questo apra una via diretta alla degradazione e al primitivismo che porteranno ad una profonda crisi demografica e morale.

Che cosa testimonia meglio di questa crisi morale se non la perdita della capacità a riprodursi? Oggigiorno, quasi nessuna nazione sviluppata è in grado di riprodursi, anche con l’aiuto dei flussi migratori. Senza i valori presenti nel cristianesimo e nelle altre religioni del mondo, senza gli standard morali che si sono formati per millenni, le popolazioni perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Consideriamo normale e naturale di difendere questi valori. Dobbiamo rispettare il diritto di ogni minoranza di essere differente, però, i diritti della maggioranza non devono essere rimessi in questione.

Allo stesso tempo, vediamo tentativi di rilanciare il modello standardizzato di un mondo unipolare e di confondere le istituzioni di legge internazionale e di sovranità nazionale. Un tale mondo unipolare, standardizzato, non ha bisogno di Stati sovrani, ha bisogno di vassalli. Storicamente, questo rappresenta una negazione dell’identità e della diversità mondiale donataci da Dio. La Russia è d’accordo con quelli che credono che le decisioni debbano essere prese collettivamente e non nel buio al fine di servire gli interessi di alcuni Paesi o gruppi di Paesi”.

– See more at: http://www.losai.eu/il-discorso-di-putin-che-nostri-politici-non-faranno-mai/#sthash.DiOpBPaO.dpuf

Vladimir Putin al Forum di Valdai il 19 settembre 2013.

“Un altro obiettivo per l’identità della Russia è legato agli eventi che hanno luogo nel mondo. Questo riguarda la politica estera e i valori morali. Possiamo notare come molti Paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando i principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono allo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana.

Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici di cui l’obiettivo è promuovere la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione. Le vacanze sono abolite o chiamate diversamente; la loro essenza è nascosta, proprio come il loro fondamento morale. La gente cerca, aggressivamente, di esportare questo modello attraverso il mondo. Sono convinto che questo apra una via diretta alla degradazione e al primitivismo che porteranno ad una profonda crisi demografica e morale.

Che cosa testimonia meglio di questa crisi morale se non la perdita della capacità a riprodursi? Oggigiorno, quasi nessuna nazione sviluppata è in grado di riprodursi, anche con l’aiuto dei flussi migratori. Senza i valori presenti nel cristianesimo e nelle altre religioni del mondo, senza gli standard morali che si sono formati per millenni, le popolazioni perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Consideriamo normale e naturale di difendere questi valori. Dobbiamo rispettare il diritto di ogni minoranza di essere differente, però, i diritti della maggioranza non devono essere rimessi in questione.

Allo stesso tempo, vediamo tentativi di rilanciare il modello standardizzato di un mondo unipolare e di confondere le istituzioni di legge internazionale e di sovranità nazionale. Un tale mondo unipolare, standardizzato, non ha bisogno di Stati sovrani, ha bisogno di vassalli. Storicamente, questo rappresenta una negazione dell’identità e della diversità mondiale donataci da Dio. La Russia è d’accordo con quelli che credono che le decisioni debbano essere prese collettivamente e non nel buio al fine di servire gli interessi di alcuni Paesi o gruppi di Paesi”.

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4 Febbraio 2014

Personaggi famosi massoni e cifre. SITO CONTRO LA MASSONERIA

Filed under: LEZIONI 2016-17,LEZIONI DI RELIGIONE,MASSONERIA — giacomo.campanile @ 17:59

massoneriaode

DON AMORTH: “LA MASSONERIA COMANDA IL MONDO”.
Personaggi famosi massoni e cifre

La Massoneria nel corso della sua storia ha avuto come membri personaggi di spicco sia all’estero che in Italia.

Diversi dei cosiddetti padri fondatori dell’America erano loro stessi dei massoni come George Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Ethan Allen, John Hancock, John Paul Jones, Paul Revere, Robert Livingston, e 35 altri meno conosciuti che erano firmatari della Dichiarazione di Indipendenza e/o della Costituzione.

Altri personaggi stranieri famosi massoni sono Wolfgang Amadeus Mozart (compositore e pianista), Ludwig von Beethoven (compositore e pianista), William Shakespeare (drammaturgo e poeta), Louis Armstrong (trombettista e cantante), Harry Houdini (illusionista e attore), Henry Ford (imprenditore americano, fondatore della Ford Motor Company), Napoleone Bonaparte (politico e militare francese), Winston Churchill (politico e storico britannico), Harry S. Truman (il 33º Presidente degli Stati Uniti d’America), Franklin D. Roosevelt (il 32º presidente degli Stati Uniti d’America), John Wayne (attore), Alexander Fleming (medico, biologo e farmacologo britannico a cui viene attribuita la scoperta della penicillina), Johann Wolfgang von Goethe (drammaturgo, poeta, saggista, e scrittore tedesco), Charles Montesquieu (filosofo, giurista, storico e pensatore politico francese), Voltaire (filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta), Victor Hugo (poeta, drammaturgo, saggista, e scrittore), Sigmund Freud (neurologo e psicoanalista austriaco), Joseph Smith, (fondatore e primo presidente della setta dei Mormoni), Brigham Young, (secondo presidente dei Mormoni e primo Governatore dello Stato di Utah), Charles Dickens (scrittore e giornalista britannico), Walt Disney (fumettista, imprenditore e cineasta statunitense), Carlo Marx (filosofo, economista, e storico tedesco), Albert Einstein (fisico e filosofo della scienza), Nelson Mandela (politico sudafricano), Albert Schweitzer (medico e missionario luterano tedesco), Samuel Hahnemann (medico tedesco, fondatore della medicina alternativa chiamata omeopatia), Edwin Buzz Aldrin (astronauta americano, il secondo uomo a mettere il piede sulla luna).

aldrin

Foto: 1969: l’astronauta Edwin Aldrin (a destra) con Luther A. Smith, il Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del Rito Scozzese, e la bandiera Massonica che egli portò con sè sulla luna (da: http://www.militaryphotos.net/).

In Italia, tra i massoni più famosi ricordiamo Giosuè Carducci (poeta e scrittore), Ugo Foscolo (poeta e scrittore), Giovanni Pascoli (poeta), Francesco Crispi (politico), Edmondo De Amicis (scrittore), Carlo Goldoni (drammaturgo e scrittore), Antonio De Curtis (attore comico, in arte Totò, che quando morì aveva il 30°, ma nel 2012 c’è stato da parte della Gran Loggia d’Italia – l’obbedienza massonica a cui l’attore napoletano apparteneva – il conferimento postumo del 33° del RSAA), Gino Cervi (attore), Gino Bramieri (attore), Giovanni Casanova (poeta, filosofo e scrittore), Carlo Collodi (scrittore e giornalista), Gabriele D’Annunzio (scrittore, poeta, drammaturgo, militare, e politico), Giuseppe Garibaldi (generale e condottiero), Giuseppe Mazzini (politico, filosofo e giornalista, sulla cui appartenenza alla Massoneria c’è però una controversia), Antonio Meucci (inventore), Ernesto Nathan (politico, che fu sindaco di Roma), Nicolò Paganini (violinista e compositore), Quasimodo Salvatore (poeta), Goffredo Mameli (poeta e scrittore, che fu l’autore dell’inno d’Italia), Alessandro Manzoni (scrittore, poeta e drammaturgo), Vittorio Formentano (il fondatore dell’Associazione Volontari Italiani Sangue), Enrico Fermi (fisico); Gianni Agnelli (imprenditore).

Per conoscerne molti altri potete visitare la seguente pagina internet http://www.goilombardia.it/personaggi_illustri.php che è del Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani). Comunque nel resto di questo libro troverete riferimenti ad altri noti personaggi stranieri e italiani affiliati alla Massoneria.

La Massoneria esiste oggi in varie forme in più di 160 nazioni, con una partecipazione stimata in circa 6 milioni di membri. Solo negli USA ci sarebbero almeno 4 milioni di Massoni in 15.300 logge. Nel mondo ci sono oltre 33.000 Logge (cfr. John Ankerberg & John Weldon, The Secret Teachings of the Masonic Lodge [Gli insegnamenti segreti della Loggia Massonica], Moody Publishers, Chicago, 1990, pag. 21-22). In Italia, secondo Gian Mario Cazzaniga, professore di filosofia morale all’Università di Pisa, che ha diretto i volumi della Storia d’Italia Einaudi sulla Massoneria (2006) e sull’Esoterismo (2010), gli affiliati alla Massoneria ‘sono circa 30 mila in totale, di cui 20 mila del Grande Oriente’ (http://loggiaheredom1224.blogspot.it/2011/05/giovani-muratori-crescono.html). Ricordiamo però che – come sanno i bene informati – ci sono anche massoni che non compaiono nelle liste ufficiali. Le tre principali obbedienze massoniche in Italia sono in continuo aumento in termini numerici e soprattutto di domande di ammissione. Gustavo Raffi ha parlato di una media di 1000-1500 nuove domande di ammissione all’anno per quanto riguarda il GOI.

Tenete bene a mente però che quantunque ‘pochi’, i massoni occupano in tutti i settori della società posti che contano; si trovano infatti in posti di comando e di grande responsabilità per cui l’influenza della massoneria è garantita nel mondo.

http://www.salpan.org/Home.htm

7 Ottobre 2012

L’ELETTA DEL DRAGONE

Filed under: MASSONERIA — giacomo.campanile @ 14:16

L’ELETTA   DEL DRAGONE

Questo scritto è tolto, quasi pagina per pagina, dalle “Memorie” inedite di Clotilde Bersone, che fu, a Parigi, dal 1877 al 1880, l’amante di I.A. Garfield, eletto, poi nel 1880, Presidente degli Stati Uniti e assassinato nel 1881. Garfield era, allora, clandestinamente, il capo dell’alta Loggia degli Illuminati della Francia, e la Bersone, sempre secondo le sue “Memorie”, di tal Loggia dapprima fu Affiliata, poi Iniziata e, infine, l’Ispirata.

http://www.chiesaviva.com/eletta.htm

22 Giugno 2012

La spiritualità delle Nazioni Unite

Filed under: MASSONERIA,ONU — giacomo.campanile @ 09:45

di Alessandra Nucci

L’Organizzazione delle Nazioni Unite fu fondata alla fine della seconda guerra mondiale allo scopo buono di prevenire altre guerre. Le nazioni sovrane avrebbero avuto un forum dove incontrarsi e parlare delle reciproche istanze prima di arrivare ad un conflitto armato.

Dietro e in parallelo a questo fine dichiarato esiste però anche una dimensione occulta, che ha le sue lontane radici nella Teosofia, la dottrina da cui è scaturito il New Age. Lo si vede nelle attività educative e religiose dell’ONU.

Già il fatto che l’ONU abbia delle attività educative e soprattutto religiose dovrebbe impensierire. Il concetto spesso ripetuto è che si vogliono formare i cittadini del mondo, un concetto apparentemente buono, ma che implica il volerci conformare tutti ad un’unica matrice. In campo religioso questo è inammissibile; significa, con la scusa dell’unità, voler relativizzare tutte le religioni, proibire di credere che esista una verità assoluta.

Verso il sincretismo

Le Nazioni Unite promuovono l’unità appoggiando iniziative che mettono insieme tutti i credo possibili e immaginabili, in condizioni di assoluta e obbligatoria uguaglianza. Come al solito, a qualcuno può suonare bene, può parere un fatto di democraticità, ma a ben guardare non è difficile capire che si tratta di un’intromissione dall’alto nella sfera del pensiero e delle preferenze personali che dovrebbe essere terreno assolutamente vietato a qualunque formazione governativa, nazionale o sovranazionale che sia, di un mondo che si definisce libero.

Eppure  le iniziative interreligiose che ruotano intorno all’ONU sono talmente tante che tentare di elencarle tutte è impresa degna di un’opera monografica.  Rinvio per una pregevole elencazione ragionata al coraggioso volumetto di recente pubblicazione “Contro il cristianesimo, L’ONU e l’UE come nuova ideologia”[1], e mi limito qui a citarne solo alcune.

Una delle più note iniziative interreligiose è il World Council of Churches, Consiglio mondiale delle Chiese, che fu fondato ad Amsterdam nel 1948. Il  WCC mira ad aggregare tutte le tradizioni cristiane e, forte di questa missione,  è diventato una delle Ong (organizzazioni non governative) più attive e in vista fra quelle accreditate dall’ONU, facendo parte addirittura delle cinque iniziatrici dell’influente “Gruppo di Lavoro presso il Consiglio di Sicurezza” (ristretto a solo 30 rappresentanti di Ong, sulle oltre 2000 esistenti). Organizzazione che si presenta per definizione come fortemente rappresentativa, il Consiglio mondiale delle chiese è in realtà fortemente elitaria, la stragrande maggioranza dei cristiani non sa nemmeno della sua esistenza e la Chiesa cattolica, benché mantenga rapporti di dialogo e cooperazione, si è finora rifiutata di farne parte. Ciononostante il WCC si è fatto portabandiera dell’ecumenismo e con questa scusa ha imboccato anche la strada del sincretismo[2], include le derive gnostiche[3] e femministe[4] e usa il linguaggio cristiano per sostenere una visione della storia in termini di lotta di classe.

Attualmente la più attiva delle tante organizzazioni inter-religiose che gravitano intorno all’ONU è la United Religions Initiative, Iniziativa religioni unite, intrapresa nel 1995 dal vescovo episcopaliana di San Francisco William Swing (“episcopalian” è il nome preso dagli anglicani negli Stati Uniti) su invito dei vertici delle Nazioni Unite.

Se già il WCC era andato oltre l’ambito ecumenico, includendo in propri incontri anche riti indiani e relatori atei, il più recente URI, che sta cercando di diventare la principale voce religiosa alle Nazioni Unite,  include nelle sue fila, oltre ai protestanti e ai cattolici, anche le streghe, i druidi e i seguaci dei movimenti New Age.[5] Non solo, il fondatore, Rev. William Swing, si è anche mostrato apertamente ostile alle fedi monoteiste e ha dichiarato che “il proselitismo sarà illegale” nell’area che dice di voler creare, quella delle “Religioni Unite”[6]. È evidente che ciò discrimina in partenza i cristiani, della cui fede è parte integrante il mandato ad evangelizzare.

Da notare che, alla pari dei pronunciamenti dell’Unione europea, le critiche alle religioni che provengono dagli organismi interreligiosi di cui stiamo parlando si appuntano sempre e soltanto sul cosiddetto proselitismo – termine che svilisce e getta un’ombra di meschinità sull’ingiunzione di Gesù “andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 19). Esse considerano tale proselitismo indice di “fondamentalismo”,  mentre ignorano sistematicamente le continue violazioni della libertà di religione nel mondo, ivi compreso il divieto di cambiare religione cui deve sottostare chiunque nasca musulmano o si converta all’islam.[7] A questo riguardo nel 2003 il Cardinale Jean-Louis Tauran – allora responsabile della politica internazionale della Santa Sede – descrisse l’ONU come:

“un mondo che talora fa della tolleranza la sua bandiera laica e che rifiuta a volte i valori della cultura       cristiana in nome dell’asserita parità di ogni convinzione”[8]

e sottolineò la mancata tutela della libertà religiosa  nel mondo:

“Fra i diritti umani un’attenzione particolare chiede il diritto alla libertà di coscienza e di religione, che include quello di cambiare la propria religione o credo e la libertà di insegnamento, di osservanza e    di culto, sia in pubblico sia in privato”[9]

Mettendo fianco a fianco accuse e reticenze, in pratica, si ha che invece di proteggere la libertà di religione, si colpevolizza la religione in generale, e in particolare quella cristiana, sia essa cattolica, ortodossa, protestante o non-denominazionale.

DA UVG 44:   Soprendentemente, però, mentre avanza, specie dopo l’11 settembre, l’assioma secondo cui le religioni vanno relegate tutte quante nell’ambito del privato – perché tutte quante si equivarrebbero, naturalmente in negativo (un’ottica che mette sullo stesso piano i perseguitati – di solito cristiani – con i persecutori[10]) l’area del pensiero orientale sembra sfuggire a questo assioma e a rimanere al di sopra dell’invito a diffidare. Questo perché:

1)  a dispetto delle cronache, nella percezione generale essa rimane collegata alla non-violenza predicata da Gandhi;

2)  è percepita come in qualche modo a-religiosa (il buddhismo in effetti, non venerando delle divinità, è una filosofia di vita e non una religione; ma l’induismo lo è!);

3)  è percepita come in qualche modo non-dogmatica (per il fatto di non ammonire “non avrai altro Dio all’infuori di me” ma di ammettere tante divinità);

4)  perché viene presentata, specie dalle femministe, come il modo di “salvare” il pianeta, in quanto intimamente rispettosa della natura, con cui è in sintonia;

5)  e perché viene presentata come di natura in qualche modo… scientifica!

*

Influssi orientali

L’unità in ambito cristiano ed ecumenico è termine e virtù che si riallaccia a Gv 17,21, dove Gesù prega il Padre con le parole: “fa che siano uno”. Ma l’unità promossa dagli organismi che gravitano intorno all’ONU rispecchia molto di più le fondamenta delle filosofie e delle religioni orientali – in particolare buddhismo, indusimo e connessa pratica dello yoga – che considerano l’uomo un tutt’uno con la Natura.

“Yoga significa unione, l’unione della consapevolezza individuale con il campo unificato di tutte le leggi della natura nello stato di coscienza trascendentale.”[11]

È da queste basi nel pensiero orientale che ha preso avvio la diffusione e la moda di avere un approccio “olistico” a tutte le questioni, atteggiamento che  sta avendo un particolare influsso sulle metodologie dell’insegnamento. L’olismo mistifica il concetto di interdisciplinarietà: quest’ultima può utilizzare aspetti di varie discipline per chiarire o contestualizzare un determinato argomento, mentre l’approccio olistico, con la scusa di voler considerare tutte le cose per “intero” anziché per frammenti, con naturalezza anziché in maniera artificiale, delegittima l’analisi e alla logica sostituisce l’impressione o l’intuito. Dati alla mano, gli esiti sull’apprendimento di questo approccio sono stati negativi, ma anziché prenderne atto per tornare indietro si è preferito piuttosto … ridefinire gli esiti!

È evidente inoltre che togliere spazio e importanza alla razionalità e concentrarsi invece sulla sfera dell’intuitivo (oggi perfino nel campo della matematica), arrivando anche a speculare intorno all’esistenza di un “intelligenza emotiva”, significa aprire la strada ad accogliere i messaggi di quel mondo degli spiriti da cui traggono linfa e origine la teosofia e i suoi derivati.

Alla stessa sfera concettuale dell’approccio olistico alla conoscenza, che rende vaghi e sfuggenti i contorni degli argomenti, appartiene anche la nozione di “interdipendenza”, termine che si trova sempre più spesso nelle dichiarazioni delle entità affiliate all’ONU. Leggete le dichiarazioni d’intenti di uno qualunque di questi organismi e vi troverete la necessità di scoprire e valorizzare l’interdipendenza di tutto e di tutti. L’interdipendenza è ingrediente ineludibile dell’etica globale del cittadino globale, figura omologata al pensiero unico che le agenzie educative dell’ONU stanno alacremente formando in tutto il mondo.  Ma questa interdipendenza, presentata come desiderabile, democratica e realistica, all’occorrenza può venire invocata per impedire al singolo, o anche al singolo gruppo, la libertà di agire, e persino di pensare, senza prima aver interpellato una quantità di altri soggetti. È anche così che si collettivizza e si rende subalterna la società: creando un sistema filosofico che lega le gambe a tutti e lascia libero dominio soltanto a chi manovra e sta in alto.

Il concetto di unità promossa dalle Nazioni Unite non è l’adesione volontaria di persone o gruppi che mantengono un’identità indipendente, ma la fusione spirituale orientaleggiante in un’unica entità, in cui identità e libertà si perdono a favore dell’interdipendenza che costringe tutti, prima di prendere una decisione, ad acconsentire ad un “consensus”, ovvero ad una unanimità che spesso cela compromessi e rinunce alle proprie posizioni da parte di chi è meno determinato o meno preparato o meno organizzato rispetto ad altri.

L’unità nella Società Teosofica

L’unità nel senso dell’interdipendenza costituisce non un aspetto ma l’essenza stessa delle meditazioni e delle pratiche orientali. Sfugge in genere ai più il fatto che queste pratiche sono state veicolate in Occidente, condite di spiritismo, dai seguaci della Società Teosofica[12], il cui programma era di

formare il nucleo di una fratellanza universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credenza,        sesso; promuovere lo studio comparato delle religioni, delle filosofie [orientali, ndr] e delle scienze [occulte, ndr]. [13]

È senz’altro significativo che la prima a teorizzare una futura fusione delle religioni nel mondo sia stata la medium russa Helena Blavatskij, fondatrice della Società Teosofica, i cui insegnamenti formano la base esoterica della New Age. [14] Madame Blavatskij insegnava che tutte le religioni  “sono derivate da un’unica fonte primitiva” preesistente alle religioni “separate”, le quali sono “soltanto ombre dell’errore umano e segni di imperfezione”.[15] Secondo la visione dei teosofi,

“alla base di tutte le religioni esisteva un’unica e universale ‘sapienza divina’ alla quale gli adepti dovevano giungere con lo studio ma anche attraverso rivelazioni medianiche come quelle che        costituivano la base dei libri della Blavatskji.”[16]

Alla guida della Società Teosofica, dopo Madame Blavatskij, succedettero altre due donne con facoltà medianiche, Annie Besant e Alice Bailey, il cui pensiero sottende varie attività nel sistema Onu.

La femminista Annie Besant definiva la teosofia come l’unità di tutte le fedi che amano Dio e servono l’uomo, e spiegava gli scopi della Società Teosofica come segue:

“Congiungere tutte le religioni in una aurea catena di amor divino e di servizio umano, ecco il       proposito del nostro movimento per tutta la terra. Riverire e servire la religione dovunque la troviamo     e penetrare attraverso la varietà della fede esteriore fino all’unità della via nascosta, poiché ogni via       è buona per coloro che la seguono; ogni via è divina  e per essa gli uomini possono giungere a        Dio”[17]

Questo filone di pensiero è un fiume carsico che percorre non visto tutto il pensiero New Age ed è alla base di pubblicazioni e modelli educativi promossi dall’ONU.

Non a caso Annie Besant figura fra i principali organizzatori del primo “Parlamento delle Religioni del Mondo”, tenutosi a Chicago nel 1893. Questo “Parlamento” è riconosciuto da tutte le suaccennate organizzazioni interreligiose come l’inizio del movimento religioso mondiale[18], e ad  esso si è ricollegato, nel 1993, un secondo “Parlamento delle Religioni del Mondo”,  organizzato a Chicago per il centenario da un organismo appositamente fondato 5 anni prima, il  “Council for a Parliament of the World’s Religions.[19] [Sami Vivekananda….]

I modelli educativi

Il più esplicito dei modelli educativi dell’ONU è il curriculum mondiale, detto World Core Curriculum, che senza essere pubblicizzato viene “inculturato” negli insegnamenti di scuole di tutto il mondo, attraverso la miriade di canali di cui dispone la rete ONU e relative ONG[20]. Il World Core Curriculum fa espresso riferimento agli insegnamenti di Alice Bailey,[21] l’altra medium che prese per alcuni anni, a fine ‘800, la guida della Società Teosofica.  La Bailey, sotto dettatura dello spirito asceso (cioè, di un morto) Djwhal Kuhl, profetizzava che la civiltà mondiale sarebbe diventata globale, unita in un unico mondo sotto un unico governo, attraverso la “buona volontà” (in inglese “good will”, termine che ha dato luogo al termine “goodwill ambassador”) al servizio di un cambiamento di mentalità in tutto il mondo, che avrebbe portato a realizzare il Nuovo Ordine Mondiale.

Così, il filo conduttore delle teorie spiritiste-pedagogiche promosse dal Curriculum mondiale è la formazione di una nuova coscienza:

“L’obiettivo del nuovo ordine sociale della nuova politica e della nuova religione è di far avvenire il     dispiegamento della coscienza umana[22]

“Sarà pertanto evidente a voi che l’intero scopo dello sforzo presente e futuro è di portare l’umanità     al punto in cui – parlando occultamente – entra nella luce.[23]

La luce, ovviamento, è quella di Lucifero.

Interessante notare come il concetto di “giusto” coincida con unito e interdipendente:

“ho suggerito che i libri di testo siano riscritti in termini di rapporti umani giusti e non dagli angoli        visuali attuali, nazionalistici e separativi…. A tutti questi vorrei aggiungere che uno dei nostri obiettivi     educativi immediati deve essere l’eliminazione dello spirito competitivo e la sostituzione della       coscienza cooperativa [24]

Alice Bailey predisse che un nuovo ordine mondiale sarebbe stato istituito con l’aiuto di una chiesa accettata universalmente  e spiegò che questa avrebbe poggiato

“sulla fondazione di un cristianità reinterpretata e illuminata… di natura universale” [25]

Disse anche che non c’erano grosse distinzioni

“fra l’unica Chiesa Universale (il cattolicesimo, la sacra Loggia interna di tutti i veri Massoni) e le     cerchie più interne delle società esoteriche”[26]

ma che avrebbero tutte lavorato insieme verso un organo di governo globale per raggiungere la meta della nuova “cristianità”.

“La nuova religione mondiale deve poggiare su quelle verità che hanno superato  il parere dei       secoli… stanno formandosi regolarmente nel pensiero umano, e per esse si battono le Nazioni Unite”.[27]

Questa nuova religione, la stessa prevista dagli occultisti di tutti i secoli, si sarebbe costruita sulle antiche idee panteistiche – traendo pesantemente dal buddhismo, ma mantenendo un’apparenza pubblica di cristianesimo.

Lucis sta per Lucifero

Alice e il marito, Foster Bailey, ruppero con la Società Teosofica negli anni Venti del secolo scorso, e fondarono, sempre a New York, quella che oggi si chiama Lucis Trust,  una società che raccoglie una serie di organizzazioni New Age, fra cui la Scuola Arcana, World Goodwill (Buona Volontà Mondiale), Triangoli, Edizioni Lucis, Produzioni Lucis, Biblioteche Lucis Trust e il Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo. E’ bene sapere però che la Lucis Trust in origine si chiamava Lucifer Publishing Company, Società Editrice Lucifero. Dovette cambiare nome per superare le ostilità generali che questo nome suscitava, però non cambiò lo scopo per cui fu fondata, che è quello di catalizzare la nuova religione mondiale sotto forma di misticismo sincretico, dove il divino è rappresentato da Lucifero, il portatore di luce.

La Lucis Trust gravita sull’ONU nella veste di Ong, accreditata fin dal 1968 quando l’ECOSOC, l’organo che regge le Nazioni Unite, con la Risoluzione 1296, redatta dal già menzionato Vice-Segretario Generale Robert Muller, principale autore del Curriculum mondiale, dette a determinate organizzazioni come questa una funzione “consultiva” permanente.

Il collegamento di Lucis Trust con le attività dell’Onu è costante e a latere. Ad esempio, al pubblico del Global Forum convocato a Rio de Janeiro, in parallelo alla Conferenza dell’ONU sullo Sviluppo Sostenibile del 1992,  fu fatta recitare la “Grande Invocazione” che campeggia sul sito e nella corrispondenza della Lucis Trust. Lo stesso si sta facendo per il ventennale del Vertice di Rio,  2012, con l’invito a recitare l’invocazione rivolta a tutto il mondo dal sito internet della Lucis Trust prima durante e dopo la manifestazione, e in particolare il 21 giugno, giorno d’inzio dell’estate.  Questa invocazione fu “comunicata” nel 1945 ad Alice Bailey, dal suddetto tibetano defunto Djwhal Khul, ed è presentata come preghiera “al Cristo e alla sua Gerarchia”. La parte più nota dell’Invocazione è

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere
ristabiliscano il Piano sulla Terra.[28]

OM      OM     OM

Un’altra sezione, meno conosciuta, chiarisce meglio l’intento  della Grande Invocazione. Fu ispirata alla Bailey, sempre dal tibetano, alcuni anni prima, nel 1940, e recita:

“Vieni avanti, O Potentissimo/ L’ora del servizio della Forza Salvifica è arrivata./ Che si diffonda   fuori, O Potentissimo. / Che la Luce e l’Amore e la Potenza e la Morte / Possano adempiere lo scopo      di Colui che Viene”

Una nota chiarificatrice in calce alla invocazione spiega che per “Dio” si intende qualunque maestro si abbia per riferimento. Cristo, ma anche Buddha, Shiva, Maitreya….

E’ evidente che con il nome “Cristo” qui non si intende affatto indicare Gesù ma un’energia:

“Il tibetano [Djwhal Khul] ha chiesto a me [Alice Bailey] di chiarire che quando parla del Cristo si     riferisce al suo nome ufficiale come Capo della Gerarchia. Il Cristo lavora per tutti gli uomini, a     prescindere dalla loro fede; Egli non appartiene al mondo cristiano, come non appartiene al        buddhismo, all’Islam o a qualunque altra fede. Non occorre che nessuno si unisca alla Chiesa cristiana per essere affiliato a Cristo. Basta amare il prossimo, condurre una vita disciplinata,      riconoscere la divinità in tutte le fedi e in tutti gli esseri, e condurre la propria vita quotidiana con        Amore. A.A.B.[29]

La Scuola Arcana

Lucis Trust gestisce e finanzia, fra le altre cose, anche una serie di “scuole arcane” non-profit, per corrispondenza, che mirano apertamente a suscitare interesse per le dottrine e le pratiche occulte. Il sito http://www.lucistrust.org/ spiega in cinque lingue, inglese, francese, italiano, spagnolo e greco, che:

“La Scuola Arcana fu fondata da Alice A. Bailey nel 1923 per rispondere a una richiesta       manifesta e sempre crescente di un insegnamento e di una formazione più approfonditi    nella scienza dell’anima.”

Si tratta di corsi “di studio e di meditazione” uniti a una formazione esoterica e “pratica al servizio di gruppo”. Essa prospetta risultati non solo nel campo della conoscenza ma anche nella “capacità di usare “le energie spirituali” al servizio del “Piano divino”:

La conoscenza, la comprensione e la saggezza, oltre alla capacità di usare le energie    spirituali, che risultano dal lavoro e dagli insegnamenti della Scuola Arcana, devono        esprimersi e trovare la loro applicazione nel vivere il servizio quotidiano, aiutando la     manifestazione del Piano divino e la soluzione dei problemi dell’umanità.

Continui i riferimenti a questo “Piano” con la “P” maiuscola:

L’intento della formazione esoterica offerto dalla Scuola Arcana è di aiutare lo studente nel suo        sviluppo spirituale, aiutarlo ad accettare le responsabilità dello stato di discepolo e a servire il Piano        servendo l’umanità.

Il “Piano” è menzionato anche nella “Grande invocazione” ed è uno dei tre impegni del “discepolo”:

Un discepolo è colui che, soprattutto, si è impegnato a fare tre cose:
a) servire l’umanità;
b) cooperare con il Piano della Gerarchia in base alla sua comprensione e alle sue        possibilità;
c) sviluppare i poteri dell’anima.

Coerentemente con l’intento di sviluppare la consapevolezza dell’interdipendenza di ogni cosa (ivi comprese le persone) la formazione si basa sul lavoro di gruppo, che è

“una tecnica che caratterizzera il servizio di discepolato nell’Età dell’Aquario. L’addestramento dato nella Scuola arcana pertanto è condotta a gruppi.”[30]

Da notare che si tratta di una scuola …. per corrispondenza!

Un curriculum mondiale

Abbiamo parlato di un Curriculum mondiale ispirato alle comunicazioni medianiche ricevute da Alice Bailey sotto dettatura di uno spirito. Il Curriculum mondiale è stato elaborato da Robert Muller, a lungo Vice-Segretario Generale  dell’ONU, e dai fondatori della “School of Ageless Wisdom” [Scuola della Sapienza Senza Tempo], un istituto fondato nel 1978 per

“aiutare la Luce a effondersi nelle menti umane, e l’Amore a effondersi nei cuori umani”.[31]

Che cosa contiene dunque questo “curriculum mondiale”? Indicazioni per il condizionamento delle menti ad assumere atteggiamenti verso di sé e verso la vita che mescolano misticismo, psicologia ed ecologia, e rispecchiano di fatto le filosofie orientali in cui gli esseri umani fanno parte del “tutto”:

“La portata del curriculum sarà sempre la stessa; permettere allo studente di vedersi veramente,       come parte integrale del Cosmo — e incidere anche se per poco.[32]

Il curriculum affronta ogni immaginabile argomento come “parte dinamica” di “quattro armonie”:

La nostra casa planetaria e posto nell’universo, la famiglia umana, il miracolo della vita    umana    individuale, il nostro posto nel tempo. [33]

Le scuole che vogliano essere accreditate dalla rete di scuole Robert Muller Schools devono far in modo da far rientrare ogni e qualsiasi materia in queste quattro formulazioni che racchiudono “l’essenza spirituale” del World Core Curriculum:

Ogni concepibile studio può rientrare in una o più di queste categorie. I rapporti ecologici        all’interno delle Quattro Armonie abbracciano i regni interiori della psicologia dei bambini       come aspetto delle leggi della natura che tutto comprendono. Abbracciano il microcosmo e il   macrocosmo come aspetti co-evolventi del Tutto  che si sostengono a vicenda.[34]

Alla base di ogni insegnamento ci deve essere il costante richiamo all’armonia, che è un altro modo di richiamare all’interdipendenza di tutto sulla terra. Che questo approccio alla conoscenza rifiuti l’analisi razionalistica è espresso chiaramente con la contrapposizione fra le “quattro armonie”, ovviamente olistiche, e i concetti scientifici “frammentati”:

Insegnare/imparare sotto gli auspici delle Quattro Armonie esige che si rinunci ai concetti scientifici        frammentati, agli atteggiamenti umani separativi […]

Non possiamo continuare a parlare un gergo ipocrita e rendere omaggio a parole alle       preoccupazioni dell’ambiente planetario e ai diritti dei bambini mentre continuiamo scriteriatamente        nel dominio e nella razionalizzazione.[35]

Come nella Carta della Terra, si evoca anche la categoria dell’umiltà,  virtù  cardine per il cristiano ma sconosciuta in altre aree della New Age:

Sceglieremo noi la via dell’umiltà, dell’intelletto, del rispetto, della collaborazione, dell’ispirazione e   delle misure corrispondenti di gioia e saggezza?

Se sceglieremo questa via il curriculum ci assicura che si annuncerà

L’emergere dei Superumani, una razza di persone che sono Universalisti co-creativi e mossi

dal cuore e architetti della cultura in continua evoluzione.

Sul sito http://www.paradiseearth.us/ l’autore del curriculum mondiale, Robert Muller dà un assaggio del suo metodo didattico facendo “parlare” il pianeta Terra in prima persona, al fine di accusare l’umanità di averla sfruttata, distrutta e soprattutto sovrapopolata.

Se la Terra potesse parlare ella direbbe:

“Perché mi sono dovuta improvvisamente prendere un incremento della popolazione da 2,5 miliardi       di persone a 6,1 miliardi nel 2000, più del doppio in meno di cinquant’anni?”

Noi [esseri umani, ndr] potremmo rispondere con una scusa: è successo per pura ignoranza. Dopo      la guerra i paesi ricchi e le Nazioni Unite volevano impedire la morte prematura di innumerevoli     bambini  nei paesi poveri. [….] L’Onu avvertì le nazioni e l’umanità con le conferenze mondiali sulla popolazione e con ogni altro possibile mezzo che era imminente un’esplosione mondiale della        popolazione. Ma le religioni e altri fattori si sono opposti.

Il dialogo continua a lungo, sempre con la Terra (rigorosamente con la “T” maiuscola) in veste di vittima saggia e naturalmente, femmina, impegnata  a chiedere i danni al rappresentante dell’umanità. Questi si scusa per il fatto di essere in troppi, ne dà la colpa alle religioni ed esalta al riguardo la lungimiranza delle Nazioni Unite, entità anch’essa personificata.

Un altro dialogo educativo Muller lo immagina fra “noi” e un “comitato extraterrestre di experti  in gestione planetaria” in visita alla Terra. Non crederebbero ai loro occhi, sostiene Muller,

“Voi siete pazzi” esclamerebbero, “non è così’ che si gestisce un pianeta! Vi diamo il voto più basso   in gestione planetaria di tutto l’universo.” Noi [esseri umani, ndr] li guarderemmo con stupore.

“Guardate cosa state facendo!” aggiungerebbero con gentilezza e compassione. “a voi è stato dato     uno dei più bei pianeti del cosmo. È un pianeta vivente con un’atmosfera, terre fertili, acque e        oceani,     vibrante e interdipendente, con gli elementi tutti interrelati nei modi più meravigliosi. Un vero        gioiello    dell’universo. E guardate cosa ne avete fatto.”

Segue una serie di accuse basate sull’esistenza di stati nazionali

160 frammenti territoriali separati senza alcuna logica geografica, ecologica umana o altra. [….]    spendete somme enormi per ognuno di questi territori sovrani e quasi niente per salvaguardare e       provvedere ai bisogni del pianeta tutto intero. Non avete neanche un budget planetario! Che        aberrazione! […]

Com’è noto i sostenitori del progetto di trasformare le Nazioni Unite in un governo mondiale vorrebbero anche una tassa diretta su tutti i popoli del mondo, di qui il concetto di “budget planetario”. Gli extraterrestri di Muller, che altrove chiama ad un “rafforzamento quantico delle Nazioni Unite”, fanno appello direttamente ai bambini, saltando a piè pari i loro genitori bollati come superati e irrecuperabili, e evocano scenari apocalittici che solo i bambini potranno fermare.

“Non perdete tempo. Siate coraggiosi. Non fatevi fermare dalle credenza antiquate […]. Siete alla vigilia di uno dei maggiori disastri nucleari, ecologici e climatici potenziali. Che Dio vi protegga, vi benedica e vi guidi. Che l’illuminazione cosmica illumini finalmente questo vostro  meraviglioso   pianetino che gira fedelmente intorno al suo sole nel vasto universo.

E ricordate,” ci consiglierebbero nell’accomiatarsi, “questo pianeta non è stato creato per voi. Voi siete stati creati per aver cura del pianeta.”

Quale educazione possa fornire ai bambini e ai giovani questa visione del mondo – di “Gaia”, pianeta letteralmente vivente, considerata persona – che colpevolizza l’umanità per il solo fatto di esistere,  quale rivoluzione strisciante nei pensieri e nei comportamenti possa produrre questa visione di un tutto sfuggente e in continua evoluzione, se posta a fondamento di ogni possibile materia di studio, è un esito facilmente intuibile che non richiede commenti.

L’unità che ci vuole: quella fra fede e ragione

Gesù ci ingiunge di amare, fino all’estremo limite dell’amare i nostri nemici. Ma, come ho già avuto occasione di rimarcare su queste colonne, amare non significa rinunciare al proprio pensiero e alla propria razionalità. È possibile amare una persona, aiutarla ed ascoltarla, pur senza condividerne le idee, cosa che peraltro ci potrebbe mettere in conflitto con quell’altra unità a cui ci chiama la Chiesa, che è l’unità delle verità:

L’unità della verità è già un postulato fondamentale della ragione umana, espresso nel principio di     non-contraddizione.[36]

Il principio di non-contraddizione significa che se una cosa è vera, non può essere vero il suo contrario. Sembrerebbe ovvio, detto così, ma il relativismo imperante, la “dittatura del relativismo”, per dirla con il Santo Padre, impone di ammettere anche questa come possibilità: io la penso in un modo e tu la pensi al contrario? Benissimo, ognuno ha la sua “verità”, quindi abbiamo ragione tutti e due, perché tutto è soggettivo e l’importante è essere uniti.

La legittima pluralità di posizioni ha ceduto il posto ad un indifferenziato pluralismo, fondato        sull’assunto che tutte le posizioni si equivalgono: è questo uno dei sintomi più diffusi della sfiducia       della verità che è dato verificare nel contesto contemporaneo. [37]

È chiaro il collegamento con le filosofie di provenienza orientale:

A questa riserva non sfuggono     neppure alcune concezioni di vita che provengono dall’Oriente; in       esse, infatti, si nega alla verità il suo carattere esclusivo, partendo dal presupposto che essa si manifesta in modo uguale in dottrine diverse, persino contraddittorie tra di loro. In questo orizzonte,       tutto è ridotto a opinione.[38]

Questo non solo è razionalmente inaccettabile ma rende anche più probabili, e non meno probabili, i conflitti.[39] Chi infatti non acquista una sana abitudine a saper sostenere le proprie idee in un confronto leale con chi la pensa diversamente non potrà mai interagire costruttivamente con il prossimo. Qui sta uno dei più grossi e cruciali equivoci dei giorni nostri: quello di riempirsi la bocca con la parola “dialogo” quando in realtà si vuole indicare lo sforzo di evitare divergenze di opinione.

Dialogare significa comunicare per scambiarsi informazioni e punti di vista diversi, che possono senz’altro convergere per effetto di argomentazioni convincenti, ma  che non sono uguali in partenza. Assistiamo invece sempre di più ad un’interpretazione del tema della “pace” come di un obbligo a “scappare” di fronte alle divergenze di opinione. Per scappare voglio dire cambiare discorso o adeguarlo a chi si ha di fronte, se non addirittura andare via fisicamente per paura che di contrasti verbali o “polemiche” risentite. Questa paura elimina il necessario gradino intermedio fra acquiescienza e rivolta, un’omissione pericolosamente diseducativa – perché nel momento in cui non riuscissimo più ad accettare le parole dell’altro senza sentirci stretti nell’alternativa fra tacere o ribellarci, non potremmo più far ricorso a quell’allenamento alla convivenza, rispettosa di sé e degli altri, che faceva parte della sana educazione una volta generalizzata in Occidente. Chi è abituato a cambiare discorso, scambiando il dialogo per una forma superficiale di buone maniere anziché per una sana interazione fra persone che non necessariamente hanno le stesse idee,  non sarà più in grado di sostenere le sue ragioni senza adirarsi, offendersi od offendere: perché sarà abituato solo alla stima di sé stesso in quanto, appunto, acquiesciente.

E qui si ritorna a quella moderna fuga dall’analisi, di cui l’approccio “olistico” costituisce uno dei pretesti.

Si tratta di un mattone molto grosso nella costruzione in atto di una società che qualcuno vorrebbe massificata nel senso dell’omologazione dei comportamenti a poche grandi linee, secondo parole d’ordine come “pace” e “giustizia” il cui contenuto sia semplificato, sottratto all’analisi individuale e consegnato all’esegesi insindacabile degli ayatollah dell’ideologia che smuovono le piazze. È una società destinata al perenne conflitto latente (il materialismo dialettico tradotto in pratica), una società bisognosa quindi di essere pianificata e strettamente controllata dall’alto – magari da un governo mondiale che vigili sul nostro bene e decida al nostro posto mentre noi ci dedichiamo a svuotare il cervello del suo contenuto di pensiero con gli esercizi di yoga che fanno tanto bene (a proposito, una cattolica della Croazia mi raccontò l’anno scorso che da quando il suo paese gravita sull’Unione europea – che Robert Muller considera modello e pietra fondante sulla via della “unione mondiale”[40] – sono arrivate le banche Unicredit e il New Age, sotto forma di propaganda dello yoga. Qualcuno può verificare?).

Un governo mondiale è forse quello che già si profila, ben organizzato e articolato, con l’autorità dei suoi risvolti religiosi e il sostegno delle sue agenzie educative, sotto il nome di Organizzazione delle  Nazioni Unite.

© UVG n.34


[1]E. Roccella, L. Scaraffia, Contro il cristianesimo, L’ONU e l’Unione europea come nuova ideologia, Piemme 2005, pp. 50-62

[2] Che è non il dialogo fra le religioni ma la mescolanza di elementi di tutte le religioni

[3] al congresso di Vancouver la “teologa atea” Dorothy Solle invitata a dire la sua sul cristianesimo ne ha approfittato per denunciare il concetto biblico di Dio e della sua Signoria e invitare ognuno a  “scrivere nuove bibbie

[4] al medesimo  congresso i relatori hanno spronato le donne a fare della loro esperienza femminile il punto di inizio di una teologia nuova in cui la reverenza per Dio Padre diventa il culto di dio madre

[5]Convegno religioso all’Onu dà la colpa degli attacchi terroristici  alla religione in generale, C-Fam, Friday Fax, 12 ottobre 2001

[6] Ibid.

[7] cfr. Scaraffia cit, p. 65

[8] Ibid.

[9] Ibid.

[10] Interessante a questo riguardo il quesito posto da SS. Benedetto XVI nella recente enciclica Spe Salvi: è concepibile che vittima e carnefice siedano a fianco a fianco al banchetto eterno, come se nulla fosse stato?

[11] dal sito del Maharishi College sulla levitazione yoga http://www.mum.edu/worldpeace/yogic_flying.html

[12] fondata a New York nel 1975

[13] Scaraffia, op.cit.p.51  [le “ndr” sono mie]

[14] La teosofia, in “La Civiltà Cattolica” 3, anno 1905, p.20 citato in Scaraffia, op.cit. p. 50

[15] citato in L.Penn, Tyrrany in the Name of Tolerance, http://www.newoxfordreview.org/jul00/leepenn.html

[16] Scaraffia, op.cit. p. 51

[17] “L’unità delle religioni secondo la teosofia, in “La Civiltà cattolica” 4, anno 1908, p. 158

[18] Ibid. p.53

[19] Ibid. p. 52

[20] sigla ormai universalmente nota che indica le Organizzazioni non-governative

[21] il raggio di azione della Bailey riguardava prevalentemente gli Stati Uniti, mentre Annie Besant era la maggiore figura di riferimento per l’Europa.

[22] A.A. Bailey, Esoteric Psychology II, Lucis Trust, New York, 1942, p. 632, citato in G. Kah, The New World Religion, The Spiritual Roots of Global Government, Hope International Publishing 1998, p. 38

[23] A.A.Bailey, Education in the New Age, p. 52, in Kah, op.cit..

[24] A.A.Bailey, Education, p. 74, in Kah, p.37

[25] A.Bailey, The Rays and The Initiations, NY: Lucis Trust, 9. ristampa 1993 p 533, citato in  Kah, p 243/245

[26] A.A.Bailey. The Externalisation …Kah p. 513, ibid.

[27] Bailey, The Externalisation..,  Kah p.404, ibid.

[28] http://www.lucistrust.org/ithtml/it_invocation visitato il 12 giugno 2005

[29] A.A.Bailey. The Externalisation of the Hierarchy (NY Lucis Trust, 7ma ristampa, 1982) p. 558 in Kah, op.cit.

[30] citazioni tratte da http://www.lucistrust.org/ithtml/it_arcane/ visitato il 12 giugno 2005

[31] www.unol.org/rms visitato il  31 maggio 2005

[32] http://www.robertmuller.org/p01.html visitato il 31 maggio 2005

[33] cfr http://www.centerforlivingethics.org/htmlfiles/Curriculum/babies.htm visionato il 31 maggio 2005

[34] Ibid.

[35] Ibid.

[36] S.S. Giovanni Paolo II, Fides et Ratio, 34

[37] Ibid., 5

[38] Ibid.

[39] Lo stesso concetto di ecumenismo talvolta viene interpretato erroneamente come l’invito a sentirsi tutt’uno con le persone di fedi diverse dal cristianesimo, mentre una cosa è l’ecumenismo (sforzo di unità fra cristiani) e un’altra è il dialogo inter-religioso (che deve intercorrere fra cristiani, da una parte, ed ebrei, musulmani, buddhisti, shintoisti ecc. dall’altra).

[40] Specie dal punto di vista fiscale!. Esulta infatti Muller, sul sito www.paradiseearth: “Nel 1990 la Comunità economica europea aveva già un bilancio di 7,4 miliardi di dollari, dieci volte il bilancio dell’ONU per tutte le sue attività mondiali. Questo esempio è carico di tali speranze, è così potente, così innovativo e suggestivo, che lo consiglio come luce da seguire per avere altre comunità regionali [come la Comunità euroepea, ndr] e per l’intero globo”.

MASSONERIA E GOVERNO DEL MONDO

Filed under: MASSONERIA — giacomo.campanile @ 09:37
  • David Rockefeller

    -Ci stiamo avvicinando ad un cambiamento globale, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è la crisi delle superpotenze che, poi si dilagherà in tutto il mondo ed allora… sarà accettato un unico governo mondiale.

    -Alcuni credono che la mia famiglia sia collegata ad argomenti quali l’occulto e la cospirazione, azioni finalizzate alla caduta del governo statunitense. Io e la mia famiglia siamo accusati di volere sviluppare una struttura socio-economica e politica il cui fine è controllare il mondo. Se questa è l’accusa, mi dichiaro reo confesso. (Le mie memorie, pg. 405)

    -Sono molto riconoscente ai direttori del Washington Post, del New York Times e del Time Magazine per avere presenziato alle nostre riunioni e avere rispettato la promessa di assoluta discrezione e riservatezza a riguardo per quasi quarant’anni… sarebbe stato impossibile lo sviluppo della nostra società sotto la luce dei riflettori in tutti questi anni. Sono certo che il mondo odierno sia pronto alla progrezione unanime verso la creazione di un solo grande governo mondiale. Si tratterà di un’entità sovranazionale controllata da un’élite intellettuale e imprenditoriale accuratamente scelta, la gestazione sarà in mano alle banche. Credo che questo mio progetto sia di gran lunga preferibile all’auto-determinazione nazionale esercitata in tutti questi secoli. (Convegno del Gruppo Bilderberg del giugno 1991 a Baden, Germania)

    Il piano della massoneria è distruggere tra loro tutte le religioni…in modo tale da innescare guerre tra di loro…in preda alla crisi spirituale e allo sfinimento psico-fisico del popolo…sbandato…senza certezze…da guerre e carestie provocate dagli agenti della massoneria…si presenterà questo messia che si presenterà come salvatore della situazione…ma fu lui l’artefice di tutto ciò organizzato prima..

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