18 Maggio 2018

Re David danza davanti all’Arca dell’Alleanza

Filed under: LEZIONE,LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 08:26

Re David danza davanti all’Arca dell’Alleanza

Davide Re d’Israele

l’arca dell’Alleanza costruita da Mosè

David Re del regno d’Israele (1000 ca.-960 a.C., secondo la tradizione biblica).  La «casa di D.» compare già in un’epigrafe aramaica del 9° sec. a.C.

Valoroso guerriero, musicista e poeta, accreditato dalla tradizione quale autore di molti salmi

Nel racconto biblico D. era un pastorello, quindi scudiero del re Saul, poi capobanda che si costituì un potere nel Sud (Giuda) sotto protezione filistea. Alla morte di Saul venne accettato come re di Giuda, e infine  anche delle tribù del Nord (Israele).

Sconfisse i filistei, estese il suo potere da Damasco a Edom e conseguì l’egemonia nel Levante. Conquistò Gerusalemme e la fece capitale del regno, dando inizio a una dinastia che, nella tradizione biblica, sarebbe durata fino all’esilio babilonese.

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Il David è una scultura di Gian Lorenzo Bernini, eseguita tra il 1623 e il 1624 ed esposta nella Galleria Borghese di Roma.

David nell’istante che precede il lancio del sasso contro Golia

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Il Davide con la testa di Golia è un dipinto a olio su tela (125×100 cm) realizzato tra il 1609 ed il 1610 dal pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio. È conservato nella Galleria Borghese di Roma.

David holding the head of Goliath by Caravaggio (Rome).jpg

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Religione e Musica

ALLELUJA CANTO DI DAVIDE IN ITALIANO

MIm
1. Quando lo Spirito vive in me
SI7 MIm
io canto come David;
MIm
quando lo Spirito vive in me
SI7 MIm
io canto come David.
LAm MIm
Io canto, io canto,
SI7 MIm
io canto come David.
MI7 LAm RE7 SOL DO7+
Io can_to, io can_to,
LAm SI7 MIm
io canto come David.

Quando lo Spirito
vive in me,

io lodo come David…

io esulto come David…

io danzo come David…

io prego come David

20 Ottobre 2014

La Humanae Vitae è l’ultima enciclica scritta da papa Paolo VI

Filed under: LEZIONE — giacomo.campanile @ 08:36

La Humanae Vitae è l’ultima enciclica scritta da papa Paolo VI e pubblicata il 25 luglio 1968: è volta a specificare la dottrina sul matrimonio così come definita dal Concilio Vaticano II.

Il documento ribadisce la connessione inscindibile tra il significato unitivo e quello procreativo dell’atto coniugale; dichiara anche l’illiceità di alcuni metodi per la regolazione della natalità (aborto, sterilizzazione, contraccezione) e approva quelli basati sul riconoscimento della fertilità.

« Richiamando gli uomini all’osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la Chiesa insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita. […] In conformità con questi principi fondamentali della visione umana e cristiana sulmatrimonio, dobbiamo ancora una volta dichiarare che è assolutamente da escludere, come via lecita per la regolazione delle nascite, l’interruzione diretta del processo generativo già iniziato, e soprattutto l’aborto diretto, anche se procurato per ragioni terapeutiche. È parimenti da condannare, come il magistero della Chiesa ha più volte dichiarato, la sterilizzazione diretta, sia perpetua che temporanea, tanto dell’uomo che della donna. È altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione. »
(Paolo VI, Humanae vitae)

Ma nella stessa, nel paragrafo Paternità responsabile, si dice:

« In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita. Paternità responsabile comporta ancora e soprattutto un più profondo rapporto all’ordine morale chiamato oggettivo, stabilito da Dio e di cui la retta coscienza è vera interprete. »

6 Maggio 2014

Ho incontrato un Papa Santo.

Filed under: LEZIONE,LEZIONI DI RELIGIONE,PAPA FRANCESCO — giacomo.campanile @ 07:23

Chi sono i due Papi santi? Riflessioni sulla canonizzazione dei Papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII.

Ero a San Pietro domenica 27 aprile 2014 quando un’ovazione spontanea  di più di un milione di fedeli si alzo al cielo alla proclamazione dei santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, fatta da  Papa Francesco.  Questi due nuovi Santi Papi sono due “uomini coraggiosi”, che “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace” ha affermato Papa Francesco.

Ho incontrato due volte il Santo Padre Giovanni Paolo II. Nel 1986 ho animato con canti e musica una celebrazione eucaristica a Castel Gandolfo. Era agosto mi ricordo che il grande Papa Carol venne personalmente a salutarci e a ringraziarci per il nostro servizio liturgico mi strinse la mano e sentii come una scossa in tutto il corpo. Fu un esperienza fortissima che mi diede una carica di gioia inimmaginabile. La seconda volta ho incontrato papa Giovanni Paolo II il  3 settembre 2000 il giorno in cui è stato beatificato Papa Pio IX in piazza San Pietro. In quel evento fui scelto dal postulatore Mons. Brunero Gherardini come colui che doveva portare la croce del Papa Pio IX al Papa Giovanni Paolo II. Fu un momento indimenticabile ripreso in mondovisione da Rai 1.

Papa Giovanni Paolo II fu eletto papa il 16 ottobre 1978. Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522 – 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).

Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l’oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall’ex Unione Sovietica. Stigmatizzò inoltre il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa d’ingiustificata sperequazione fra i popoli e lesivi della dignità dell’uomo. Nel campo della morale, si oppose fermamente all’aborto e all’eutanasia, e confermò l’approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile.

I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate Mondiali della Gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato.

Papa Giovanni XXIII ( nato Angelo Giuseppe Roncalli; Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963). Papa Giovanni XXIII fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. Indisse il Il Concilio Vaticano II. È ricordato con l’appellativo di “Papa buono”. Fu terziario francescano.

La crisi dei missili a Cuba. Pochi giorni dopo l’apertura del Concilio ecumenico, il mondo sembra precipitare nel baratro di un conflitto nucleare. Il 22 ottobre 1962, il Presidente degli Stati Uniti d’America, John F. Kennedy, infatti, annuncia alla nazione la presenza di installazioni missilistiche a Cuba e l’avvicinamento all’isola di alcune navi sovietiche con a bordo le testate nucleari per l’armamento dei missili. Il presidente americano impone un blocco navale militare a 800 miglia dall’isola, ordinando agli equipaggi di essere pronti ad ogni eventualità, ma le navi sovietiche sembrano intenzionate a forzare il blocco.

Di fronte alla drammaticità della situazione, il Papa sente la necessità di agire per la pace.

Il messaggio suscita consenso in entrambe le parti in causa e, alla fine, la crisi rientra.

La drammatica esperienza convince ancor più Giovanni XXIII a un rinnovato impegno per la pace. Da questa consapevolezza, nasce, nell’aprile del 1963, la stesura dell’enciclica Pacem in Terris.

10 Febbraio 2014

Significato del Lievito. Le parabole del Regno dei Cieli.

Filed under: BIBBIA,LEZIONE,LEZIONI DI RELIGIONE,Religione — giacomo.campanile @ 17:14

 

LIEVITO

La parabola del lievito. Commento Mt 13,33

il regno è paragonato al lievito che fermenta tutta la pasta. Mt 13,33-35

Simile est regnum caelorum fermento, quod acceptum mulier abscondit in farinae satis tribus, donec fermentatum est totum.  Mt 13,33

The parable of the yeast. the kingdom is compared to the yeast that ferments all the pasta. Mt 13,33

La parábola de la levadura. El reino se compara con la levadura que fermenta toda la pasta.  Mt 13,33

  Ἄλλην παραβολὴν ἐλάλησεν αὐτοῖς· Ὁμοία ἐστὶν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν ζύμῃ, ἣν λαβοῦσα γυνὴ ⸀ἐνέκρυψεν εἰς ἀλεύρου σάτα τρία ἕως οὗ ἐζυμώθη ὅλον. Mt 13,33

 Ἄλλην παραβολὴν ἐλάλησεν αὐτοῖς• Ὁμοία ἐστὶν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν ζύμῃ, ἣν λαβοῦσα γυνὴ ἐνέκρυψεν εἰς ἀλεύρου σάτα τρία ἕως οὗ ἐζυμώθη ὅλον

La similitudine del lievito (o della fermentazione), utilizzato nella preparazione del pane, è usata da Gesù per raffigurare il Regno dei Cieli che sta per trasformare il mondo. Le donne di quell’epoca preparavano il pane in casa. La fermentazione della pasta, per indicare una qualità del Regno, era pertanto di facile comprensione sia per gli apostoli che per gli ascoltatori.

Le donne di allora impastavano il pane tra le mura domestiche: impiegavano una misura di farina che corrispondeva a tre litri.

Panis Angelicus – Franck – Solo & Choir – Soprano

Andrea Bocelli & the Royal Philharmonic Orchestra- Panis Angelicus – Royal Wedding – 12th Oct 2018

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«Panis angelicus
fit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.

Te, trina Deitas
unaque, poscimus:
sic nos tu visita,
sicut te colimus;
per tuas semitas
duc nos quo tendimus,
ad lucem quam inhabitas.
Amen.»
(IT)«Il pane degli angeli
diventa pane degli uomini;
il pane del cielo
dà fine a tutte le prefigurazioni:
qual meraviglia!
il servo, il povero, l’umile
mangia il Signore.

Chiediamo a Te,
Dio uno e trino,
di visitarci,
come noi Ti adoriamo.
Per le Tue vie
portaci dove tendiamo,
alla luce in cui tu abiti.
Amen.»
(Tommaso d’Aquino, Sacris Solemniis, strofe 6-7)

4 Ottobre 2013

PROVE DELL’ESISTENZA DI DIO.

Filed under: LEZIONE,Teologia — giacomo.campanile @ 11:52

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San Tommaso d’Aquino

Le vie che portano alla conoscenza di Dio

31 Creato a immagine di Dio, chiamato a conoscere e ad amare Dio, l’uomo che cerca Dio scopre alcune « vie » per arrivare alla conoscenza di Dio. Vengono anche chiamate « prove dell’esistenza di Dio », non nel senso delle prove ricercate nel campo delle scienze naturali, ma nel senso di « argomenti convergenti e convincenti » che permettono di raggiungere vere certezze.

Queste « vie » per avvicinarsi a Dio hanno come punto di partenza la creazione: il mondo materiale e la persona umana.

35 L’uomo ha facoltà che lo rendono capace di conoscere l’esistenza di un Dio personale. Ma perché l’uomo possa entrare nella sua intimità, Dio ha voluto rivelarsi a lui e donargli la grazia di poter accogliere questa rivelazione nella fede. Tuttavia, le prove dell’esistenza di Dio possono disporre alla fede ed aiutare a constatare che questa non si oppone alla ragione umana.

37 Tuttavia, nelle condizioni storiche in cui si trova, l’uomo incontra molte difficoltà per conoscere Dio con la sola luce della ragione.

« Infatti, sebbene la ragione umana, per dirla semplicemente, con le sole sue forze e la sua luce naturale possa realmente pervenire ad una conoscenza vera e certa di un Dio personale, il quale con la sua provvidenza si prende cura del mondo e lo governa, come pure di una legge naturale inscritta dal Creatore nelle nostre anime, tuttavia la stessa ragione incontra non poche difficoltà ad usare efficacemente e con frutto questa sua capacità naturale. Infatti le verità che concernono Dio e riguardano i rapporti che intercorrono tra gli uomini e Dio trascendono assolutamente l’ordine delle cose sensibili, e, quando devono tradursi in azioni e informare la vita, esigono devoto assenso e la rinuncia a se stessi. Lo spirito umano, infatti, nella ricerca intorno a tali verità, viene a trovarsi in difficoltà sotto l’influsso dei sensi e dell’immaginazione ed anche a causa delle tendenze malsane nate dal peccato originale. Da ciò consegue che gli uomini facilmente si persuadono, in tali argomenti, che è falso o quanto meno dubbio ciò che essi non vorrebbero che fosse vero ».41

47 La Chiesa insegna che il Dio unico e vero, nostro Creatore e Signore, può essere conosciuto con certezza attraverso le sue opere, grazie alla luce naturale della ragione umana.47

40) Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Dei Filius, c. 2: DS 3004; cf Ibid., De Revelatione, canone 2: DS 3026; Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 6: AAS 58 (1966) 819.

(41) Pio XII, Lett. enc. Humani generis: DS 3875.

(42) Ibid.: DS 38

www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s1c1_it.htm

15 Febbraio 2012

29 settembre. Missione degli arcangeli Michele Gabriele e Raffaele.Lezione settembre 2020

Filed under: FILM,LEZIONE,Religione,TESTIMONIANZA — giacomo.campanile @ 20:23

Rappin’ for Jesus

Liturgia dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele - www.maranatha.itSanti Michele, Gabriele e RaffaeleSantino di San Gabriele

BENEDITELO ( Angeli del Signore) Canto

SAN MICHELE E GLI ARCANGELI, ECCO QUAL È LA LORO MISSIONE
Nella tradizione cristiana è colui che combatte e sconfigge Satana. Ecco perché il Santo è stato proclamato protettore delle forze dell’ordine da Pio XII nel 1949 in omaggio alla “lotta” che il poliziotto combatte tutti i giorni al servizio dei cittadini. Nello stesso giorno la Chiesa festeggia anche gli Arcangeli Raffaele, soccorritore, e Gabriele, annunciatore. Giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente

La Chiesa cattolica lo festeggia il 29 settembre insieme agli arcangeli Gabriele e Raffaele. Il suo nome in ebraico “Mi-ka-El” significa: “Chi come Dio?”. Nell’iconografia sia orientale che occidentale San Michele Arcangelo viene rappresentato, infatti, come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di Satana, sconfitto in battaglia.

Santo popolarissimo e molto venerato non solo in Italia, di lui si parla nel capitolo XII del Libro dell’ Apocalisse dove l’ Arcangelo è presentato come avversario del demonio e vincitore dell’ultima battaglia contro Satana e i suoi sostenitori: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago (…) Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli».
Michele, capo degli angeli, dapprima accanto a Lucifero (Satana) nel rappresentare la coppia angelica, si separa poi da Satana e dagli angeli che operano la scissione da Dio, rimanendo invece fedele a Lui, mentre Satana e le sue schiere precipitano negli Inferi.

Nella tradizione popolare, quindi, è considerato il difensore del popolo di Dio e il vincitore nella lotta del bene contro il male. Non è un caso che San Michele sia raffigurato in diverse chiese o in cima a campanili.
In Oriente, è venerato con il titolo di “archistratega”, che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) .

Per questa virtù guerriera e difensiva, San Michele è stato proclamato patrono e protettore della Polizia di Stato da papa Pio XII il 29 settembre 1949 in omaggio alla “lotta” che il poliziotto combatte tutti i giorni al servizio dei cittadini e per tutelare e proteggere l’ordine pubblico, l’incolumità delle persone.. Più di 60 località italiane, tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga e Vasto, lo venerano come Santo patrono, ma S. Michele, oltre che della Polizia di Stato, è protettore di molte altre categorie di lavoratori: farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia.

 

Patrono della Polizia
Ogni anno, per festeggiare il suo Patrono, la Polizia di Stato organizza diverse iniziative. C’ è anche la preghiera del poliziotto dedicata proprio a San Michele Arcangelo.

 

Cosa significa il titolo di “arcangelo”?
Oltre a San Michele,  la Chiesa ricorda nello stesso giorno gli arcangeli Gabriele e Raffaele. La Bibbia rivela le specifiche missioni di ognuno: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Il titolo di arcangelo deriva dall’ idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche. Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.

 

Quali sono le loro funzioni?
La Sacra Scrittura indica le particolari missioni degli Arcangeli: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente. In particolare Michele (“Chi è come Dio?”) è l’ arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), protettore del suo popolo (Dn 12, 1). Gabriele (“Forza di Dio”) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38). Raffaele (“Dio ha guarito”), anch’ egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. La Chiesa pellegrina sulla terra, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, «Sacrosanctum Concilium», 8).

 

perché si festeggia il 29 settembre?
Il culto dell’arcangelo Michele è di origine orientale. L’imperatore Costantino I a partire dal 313 gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli. La prima basilica dedicata all’arcangelo in Occidente è quella che sorgeva su di un’altura al VII miglio della Via Salaria, ritrovata dalla Soprintendenza archeologica di Roma nel 1996; il giorno della sua dedica, officiata con ogni probabilità da un papa prima del 450, ovvero il 29 settembre, è rimasto fino ad oggi quello in cui tutto il mondo cattolico festeggia “San Michele”. La basilica “in Septimo” fu meta di pellegrinaggi fino al IX secolo, quando il riferimento geografico della festa del 29 settembre risulta trasferito al santuario garganico e alla chiesa di Castel Sant’Angelo a Roma. In Oriente San Michele è venerato con il titolo di “archistratega”, che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera a San Michele.

 

L’apparizione sul gargano e la diffusione del culto in Europa
Alla fine del V secolo il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa, anche in seguito all’apparizione dell’arcangelo sul Gargano in Puglia. Secondo la tradizione, l’arcangelo sarebbe apparso a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto l’8 maggio 490, ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano. In quel luogo sorge tutt’oggi il santuario di San Michele Arcangelo – Celeste Basilica (nel mezzo del nucleo cittadino di Monte Sant’Angelo), che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini, i quali per giungervi percorrevano un percorso di purificazione lunga la Via Francigena.

 

San Michele nell’Islam
Il nome di Mīkāʾīl (in arabo: ميخائيل‎), o Mīkīl (in arabo: ﻣﻴﻜﻴﻞ‎), è citato nel Corano alla sura II, versetto 98. È indicato come di pari rango rispetto a Jibrīl (Gabriele). Secondo la tradizione, assieme a quest’ultimo, avrebbe provveduto a istruire il profeta Maometto e, secondo un’altra tradizione, sua caratteristica sarebbe quella di non ridere mai.

Nascita dello Stato della Chiesa. 2022

Filed under: LEZIONE — giacomo.campanile @ 20:15

Papa: protettore dell Italia, dei Romani e dell Occidente. Potere spirituale e religioso  potere politico e territor. Testimonianza di questa evoluzione: Donazione di Costantino (Constitutum Constantini) – sec. VIII. Trasmissione del potere imperiale occidentale ai pontefici. Falsa donazione: Lorenzo Valla (1440)

Il papa si era creato un forte alleato e subito lo sfruttò. Lo chiamò in Italia per sconfiggere i Longobardi. Dopo la guerra Pipino concesse alla Chiesa dei territori sottratti ai Longobardi. Questi territori presero il nome di Patrimonio di San Pietro e poi di Stato della Chiesa. Icona riproducente Silvestro I e Costantino. L imperatore offre al papa la tiara imperiale, simbolo del potere temporale.

L’assenza del potere politico in Italia. consente al papa di non subirne i condizionamenti in materia religiosa; lo costringe ad assumerne le funzioni nel sopperire all’indigenza della popolazione e nell’organizzare la difesa contro i tentativi di conquista longobardi. Su queste basi, nel VIII secolo, inizia il potere temporale del papa sul ducato Romano, la Pentapoli e l’Esarcato.

13 Maggio 2011

Beata Vergine Maria di Fatima. Religione e devozione mariana. Lezione maggio 2020

Filed under: articoli,LEZIONE,LEZIONI DI RELIGIONE,Religione — giacomo.campanile @ 13:53

Festa della Madonna di Fatima

 

 

immagine

canti mariani

 

VIDEO BREVE

ATTENTATO AL PAPA

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/attentato-a-giovanni-paolo-ii-40-anni-fa

Domande sulla Beata Vergine Maria di Fatima

1. Dove si trova il paese di Fatima?

2 Come si chiamavano i tre pastorelli a cui è apparsa la Madonna?

3. In che giorno è apparsa la Madonna a Fatima?

4. Cosa ha raccomandato ai bambini la Signora?

5. Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro. Dove ha voluto incastonare il proiettile?

 

 

DOCUMENTARIO

Apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917.

A tre pastorelli, Lucia di Gesù, Francesco e Giacinta, apparve per sei volte la Madonna che lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità.

Fatima era allora un villaggio della zona centrale del Portogallo.
Ad un km e mezzo da Fatima, vi era una frazione chiamata Aljustrel e qui nacquero e vissero i tre protagonisti della storia di Fatima; Lucia Dos Santos nata nel 1907 e i suoi due cugini Francesco Marto nato nel 1908 e Giacinta Marto nata nel 1910; le due famiglie erano numerose, i Dos Santos avevano 5 figli ed i Marto 10 figli.

Era la domenica 13 maggio 1917; i tre cuginetti dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore.

Mentre allegri giocavano, nel cielo apparve un bagliore come lampi di fulmini, per cui preoccupati per un possibile temporale in arrivo, decisero di ridiscendere la collina per portare il gregge al riparo.
A metà strada dal pe ndio, vicino ad un leccio, la luce sfolgorò ancora e pochi passi più avanti videro una bella Signora vestita di bianco ritta sopra il leccio, era tutta luminosa, emanante una luce sfolgorante; si trovavano a poco più di un metro e i tre ragazzi rimasero stupiti a contemplarla; mentre per la prima volta la dolce Signora parlò rassicurandoli: “Non abbiate paura, non vi farò del male”.

Il suo vestito fatto di luce e bianco come la neve, aveva per cintura un cordone d’oro; un velo merlettato d’oro le copriva il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito; dalle sue dita portate sul petto in un atteggiamento di preghiera, penzolava il Rosario luccicante con una croce d’argento, sui piedi erano poggiate due rose.

A questo punto la più grande di loro, Lucia, chiese alla Signora “Da dove venite?” “Vengo dal Cielo” e Lucia “Dal cielo! E perché è venuta Lei fin qui?”, “Per chiedervi che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13 a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero, ritornerò poi ancora qui una settima volta”.
E Lucia, “E anch’io andrò in cielo?”, “Si”, e “Giacinta?”, “anche lei”, “e Francesco?”, “anche lui, ma dovrà dire il suo rosario”.

E dopo avere raccomandato ai bambini di recitare il rosario tutti i giorni, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, la Signora cominciò ad elevarsi e sparì nel cielo.

Il 28 aprile 1919 si diede inizio alla costruzione della Cappellina delle Apparizioni; il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leira dichiarò “degne di fede le visioni dei bambini alla Cova da Iria”, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima; il 13 maggio 1931 l’episcopato portoghese, secondo il messaggio di Fatima, fece la prima consacrazione del Portogallo al Cuore Immacolato di Maria.

Il 31 ottobre 1942 papa Pio XII, in un radiomessaggio consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria e il 7 luglio 1952 consacrò a Maria i popoli della Russia, come aveva chiesto la Celeste Signora a Fatima.
L’avverarsi della minaccia con la Seconda Guerra Mondiale, fece ricordare ai cristiani il messaggio di Fatima.

I papi attraverso loro delegati, come fece Pio XII, o recandosi personalmente in pellegrinaggio, come fece Paolo VI il 13 maggio 1967, in occasione del 50° anniversario delle Apparizioni e Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, il cui proiettile è incastonato nella corona della statua in segno di riconoscenza, hanno additato Fatima come un faro che ancora oggi continua a gettare la sua luce, per richiamare il mondo disorientato verso l’unico porto di salvezza.

http://www.vivereroma.org/index.php?page=articolo&articolo_id=295156

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10 domande più frequenti su Fatima

1. COS’È IL MESSAGGIO DI FATIMA?

l Messaggio di Fatima consiste in un numero di precise predizioni, richieste, avvertimenti e promesse riguardanti la Fede e il Mondo, che sono stati trasmessi dalla Beata Vergine a tre pastorelli – Lucia, Jacinta e Francisco – in una serie di apparizioni avvenute a Fatima, Portogallo, da maggio a ottobre del 1917.

2. PERCHÉ DOVREI CREDERE AL MESSAGGIO DI FATIMA?

Devi credere al Messaggio di Fatima perché:

(1) E’ stato confermato da un miracolo senza precedenti avvenuto pubblicamente, il Miracolo del Sole, che si verificò nell’esatto momento annunciato da Lucia. Più di 70.000 persone, inclusi massoni, comunisti e atei, videro il sole rotolare nel cielo contro ogni legge cosmica, spargere colori e discendere sulla terra. L’evento fu riportato dai giornali di tutto il mondo, compreso il New York Times.

A mezzogiorno del 13 ottobre 1917 un numero notevole di persone, radunate alla Cova da Iria, presso la cittadina portoghese di Fátima, avrebbe visto il disco solare cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti.

(2) Tutti i Papi, da quando avvenne il Miracolo, hanno riconosciuto che il Messaggio è autentico. Molti Papi, tra i quali Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, si sono recati personalmente a Fatima.

(4) Il Messaggio di Fatima ha predetto accuratamente gli eventi del mondo, il che prova che è una vera profezia.

3. COSA HA PREDETTO IL MESSAGGIO DE FATIMA?

Nel 1917 il Messaggio di Fatima ha predetto accuratamente tutti i seguenti eventi avvenuti successivamente:

(1) La fine della I guerra mondiale;

(2) L’emergere della Russia come potenza mondiale che avrebbe “diffuso i suoi errori (compreso il comunismo) nel mondo … fomentando guerre e persecuzioni contro la Chiesa”;

(3) L’elezione di un Papa che si sarebbe chiamato Pio XI;

(4) Lo scoppio di una seconda guerra mondiale a seguito di una strana luce nel cielo notturno.

Il Messaggio di Fatima predisse inoltre che “il Santo Padre avrebbe sofferto molto”, vi sarebbero state altre guerre e persecuzioni contro la Chiesa e “diverse nazioni sarebbero state annientate”.

7. COSA PROMETTE IL MESSAGGIO DE FATIMA?

Il Messaggio di Fatima promette che se le richieste di Nostra Signora di Fatima verranno soddisfatte “il Mio Cuore Immacolato trionferà, il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e all’umanità verrà garantito un periodo di pace”.

canti mariani

13 maggio BEATA VERGINE MARIA DI FATIMA... - Madonna di Bonaria ...

Religione cattolica - Le guide di Supereva

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